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Terremoto, Gabrielli: “Gli emiliani si sono comportati meglio degli aquilani”

Il capo della protezione civile parla su Radio Capital di "attivismo e voglia di fare insiti nella progettualità dei singoli territori". E divampa la polemica. Il sindaco de L'Aquila, Cialente: "Non è colpa degli aquilani ma del governo che ci ha esautorato da ogni ruolo per la ricostruzione"
Terremoto, Gabrielli: “Gli emiliani si sono comportati meglio degli aquilani”
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Gli emiliani hanno “reagito meglio” degli aquilani al terremoto. A sostenerlo è Franco Gabrielli, capo del dipartimento della Protezione civile, intervistato da Radio Capital. Il sindaco Cialente si lamenta del fatto che all’Aquila è tutto fermo? “Ci sono molte cause – risponde Gabrielli – ma anche il territorio ha le sue responsabilità. Io ho visto un territorio, quello emiliano, molto diverso dalla mia esperienza aquilana. È  sempre facile dare le responsabilità ad altri, a chi sta fuori”.

“C’è in alcune comunità – spiega il prefetto – un attivismo, una voglia di fare, che sono insiti. La differenza, storicamente, in Italia, non la fa la quantità di denaro destinato agli aiuti ma la capacità di progettualità di ogni singolo territorio”.    Quanto ai fondi donati via sms per aiutare le popolazioni emiliane, Gabrielli smentisce le voci circolate negli ultimi giorni. “Nessun blocco per motivi burocratici”, spiega, “quella è una favola. La verità che ci sono 13,5 milioni di euro su un conto della Banca d’Italia. La Regione Emilia Romagna ha mandato 27 progetti. Giovedì il comitato dei garanti li esaminerà. E spero venerdì di dare il via agli accrediti alla contabilità speciale della Regione. Se si avessero sempre tempistiche di questo genere nel nostro paese andremmo tutti un po’ meglio. La regione ha fatto un lavoro accurato, che ha richiesto tempo, ma non c’e’ un solo elemento che possa essere ascritto alla burocrazia”.

Parole, quelle del numero uno della Protezione civile, che hanno mandato su tutte le furie il sindaco del capoluogo abruzzese, Massimo Cialente, secondo il quale “la tragedia dell’Aquila si chiama governance e burocrazia”.

Il sindaco ha poi aggiunto: “Altro che volontà e progettualità del territorio. Colpa di un Governo e di tutto un meccanismo che ha creato una governance in cui gli enti locali non avevano alcun ruolo. Da aprile al primo febbraio 2010 siamo passati dal potere assoluto della Protezione Civile a un regime di commissariamento, in cui la stessa organizzazione escludeva completamente un ruolo degli enti locali”.

Cialente ha respinto le critiche perché, ha spiegato, “Gabrielli ha perso la capacità di avere notizie sulla situazione aquilana, noi abbiamo dovuto inventare come ricostruire. Le città vanno ricostruite dai cittadini non da un potere commissariale”.

di Davide Turrini e Giulia Zaccariello

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