La “nuova” Area C va avanti. Il Tar ha infatti respinto la prima richiesta di sospensione contro la zona a traffico limitato di Milano, ripartita lo scorso 17 settembre. A rivolgersi al tribunale amministrativo è stato il Mediolanum Parking, lo stesso garage del centro che a luglio aveva ottenuto dal Consiglio di Stato lo stop del ticket in via cautelativa. La giunta Pisapia era poi corsa ai ripari e un mese fa aveva approvato una delibera che ‘aggirava’ la decisione dei giudici, intervenendo sui punti critici della vecchia delibera: tra le altre cose, era stato ridotto il periodo di sperimentazione della congestion charge ed era stata data la possibilità alle autorimesse di firmare una convenzione con il Comune per offrire ai clienti tariffe agevolate.
Ma il Mediolanum Parking si è subito opposto anche al nuovo provvedimento e ha presentato un altro ricorso, con un’istanza per sospendere ancora in via cautelativa il pedaggio all’interno della cerchia dei bastioni, denunciando di continuare a subire un danno economico. Ora la terza sezione del Tar della Lombardia ha però respinto tale richiesta. “Siamo soddisfatti perché convinti di aver agito in maniera corretta – ha dichiarato l’assessore milanese a Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran -Area C, provvedimento nato anche dai referendum ambientali, continua a dimostrarsi strumento utile per ridurre il traffico in città e rendere Milano più vivibile ed efficiente”.
Questa però è solo una vittoria parziale per la giunta: il Tar infatti deve ancora esprimersi sul merito di tutti e due i ricorsi presentati dal Mediolanum Parking. Intanto su Area C oggi si è espresso con termini non del tutto entusiastici il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, durante un incontro sull’inquinamento alla Camera di commercio di Milano. “E’ inutile che il Comune chiuda il traffico se sulle tangenziali c’è una cintura di traffico i cui effetti poi si propagano anche sul territorio cittadino”, ha affermato Clini. Per poi precisare: “L’area C è utile per migliorare la qualità della vita e aiuta, ma non basta a ridurre l’inquinamento perché ci sono altre fonti che lo producono. Questa misura va integrata con soluzioni di più ampio respiro, attraverso un coordinamento delle amministrazioni locali”.
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