Wim Wenders parlava della fotografia come atto bidirezionale, in avanti e all’indietro: così come il cacciatore sparando riceve il contraccolpo, così il fotografare coinvolge un oggetto e un soggetto che è presente nella foto pur non essendolo. Per questo riteneva che il termine anglosassone, to shoot photos, sparare foto, fosse una metafora straordinaria.

Ed è proprio ad una riflessione sulla fotografia, sull’atto del fissare immagini su pellicola, su quel linguaggio artistico così peculiare da trascinarsi dietro la straordinaria rivoluzione delle immagini in movimento, che è dedicata l’edizione 2012 del SIFest, il Savignano Immagini Festival of Photography. Learning from Photography/Imparando dalla fotografia il titolo scelto per la manifestazione, dal 14 al 16 settembre prossimi a Savignano sul Rubicone (Fc): una tre giorni densissima di mostre, convegni, workshop, conferenze, concorsi fotografici ed eventi collaterali (come la Notte bianca della fotografia, in programma il 15 settembre) per tentare di disegnare i percorsi della fotografia oggi, nell’epoca degli apparecchi fotografici onnipervasivi, da tasca e da borsetta, nell’era di Instagram, Smartphone e Photoshop.

Un programma ricco di anteprime nazionali ed internazionali, con opere di maestri della fotografia ma anche di giovani emergenti, curato da Stefania Rössl e Massimo Sordi, che vede, accanto agli autori che hanno scritto la storia della fotografia, proposte inedite per il panorama italiano di noti fotografi da tutto il mondo invitati a comunicare, attraverso un immaginario contemporaneo, i diversi percorsi della fotografia oggi. 

E ad un grande protagonista della fotografia italiana, Ando Gilardi, è dedicata la mostra L’immagine di un immagine è sempre immagine, prima grande retrospettiva a lui dedicata, a cura della  Fototeca Storica Nazionale, sua creatura e a lui oggi intitolata, che disegna la sua figura di eretico comunicatore a partire dalla fotografia ma anche attraverso un ricco corredo di appunti, note e documenti che ne testimoniano la complessità intellettuale. Alfa Castaldi è il secondo protagonista nostrano: dell’ex allievo di Longhi poi convertitosi alla fotografia di moda (lavorò per Vogue Italia e per i maggiori stilisti italiani), è ripercorsa la ricerca sulle origini dello stile maschile italiano, attraverso una collezione di ritratti di pastori e artigiani in diverse regioni italiane.

Sul versante della contemporaneità si muovono invece i lavori The sound of two songs del fotografo Magnum Mark Power, immagini di un reportage lungo sei anni in Polonia presentate in Italia per la prima volta e l’ inquietante lavoro su Fukushima di Mastodon, con la mostra Life after zero hour, che indaga le conseguenze, materiali e psicologiche, dello tsunami e del disastro nucleare in Giappone. Sin_tesis: paesaggio, industria, società è invece il titolo dell’indagine fotografica avviata nel 2009 sul territorio di Savignano, commissionata da Savignano Immagini a sette autori di fama internazionale: Marco Zanta, Martin Parr, Andrew Phelps, Mark Steinmetz, Raimond Wouda, Simon Roberts e Guido Guidi. Curiosa e originale la la mostra Monalisen der Vorkstadte, anch’essa un’anteprima italiana:  giovani donne fotografate col sorriso beffardo ed enigmatico della Gioconda dai fotografi berlinesi Ute e Werner Mahler.

Non mancheranno infine le incursioni di Chico De Luigi, fotografo riminese di fama nazionale ed internazionale, con la sua No PANIC  Gallery, esperimenti catarifrangenti e dadaisti del suo approccio bizzarro alla fotografia, e il Festival Off dedicato ai giovani autori al di fuori della selezione ufficiale delle opere in concorso. Tutte le informazioni e il programma dettagliato sono consultabili sul sito sifest.net

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