Perché in Italia è così difficile che si parli della realtà? Sono sinceramente scandalizzato per il livello di servilismo e cecità dominante tra l’enorme pletora di gente che va in televisione a parlare.

Ma dove vivono? Non ho sentito quasi nessuno intervenire sulla questione dell’Ilva, per decenni. I media hanno bellamente censurato centinaia di comunicati sulla disastrosa situazione sanitaria di Taranto. Le associazioni di cittadini che si muovevano per difendere la salute e la legalità sono stati completamente ignorati. Adesso, grazie solo all’intervento della magistratura, finalmente i media si sono accorti di qusta mattanza. Ma tra i signori dei media non ce n’è uno che si senta in dovere di spendere una parola di autocritica per questi 40 anni di silenzio peloso!

Ora tutti questi scrivono tonnellate di parole sagge sull’Ilva, ma intanto continuano a tacere sulle altre piaghe ambientali nazionali. E a censurare le grida che si levano dalle popolazioni avvelenate dalle industrie tossiche e prese in giro dalle autorità. I soliti politici corrotti sono collusi e pur di farsi benvolere dagli avvelenatori miliardari agiscono in disprezzo delle leggi e lasciano che i veleni continuino a uccidere.
Così si continua a non dire una parola sul petrolchimico di Gela o sulle centrali elettriche a carbone vicino a Savona, o sull’avvelenamento provocato da discariche illegali di rifiuti tossici, intorno ad Acerra, con quasi il doppio di diossina di quella che c’era a Seveso quando la popolazione fu evacuata.

La stessa ignoranza pelosa viene praticata dai grandi commentatori che incensano Marchionne presentandolo come un cavaliere senza macchia e senza paura, dotato di un’intelligenza e un’astuzia fuori dal comune. E involontariamente fan da supporto schiere di sindacalisti distratti che nei talk show si dimenticano di dire la verità sulla Fiat: un’azienda che è più brava a incassare soldi pubblici che a fare le automobili.

Ci sono 3 piccole cose che spero sempre che qualcuno dica in tv e che non sento mai.
1. La Fiat non ha i soldi per pagare di più gli operai e poi butta via centinaia di milioni di euro perché a differenza di Volkswagen non ha capito la rivoluzione dell’efficienza energetica. Volkswagen ormai produce gran parte dell’energia elettrica che consuma con enormi parchi eolici e ricoprendo i suoi capannoni di pannelli solari fotovoltaici. Fiat no.
2. Volkswagen paga i suoi dipendenti il doppio di Fiat e inoltre patrocina insieme ai sindacati un sistema di gruppo d’acquisto collettivo che permette ai lavoratori di avere sconti del 20-30% su tutte le merci e i servizi che acquistano. E poi i suoi operai producono molto di più di quelli italiani. Ma siedono anche in consiglio di amministrazione, sono azionisti dell’azienda, e lavorano in un clima e con modalità migliori. C’è più rispetto per i lavoratori e questo crea un diverso spirito nel lavoro che si traduce in maggiore qualità e efficienza. Fiat è ancora ingabbiata dentro un’idea dell’efficienza dei sistemi produttivi ormai abbandonata dalle aziende di maggior successo. Ma se fai incazzare gli operai poi a qualcuno gli salta lo sghiribizzo, ti butta una chiave inglese in un ingranaggio e ti fa un danno spaventoso e questo abbassa la produttività. Oppure fa pipì sull’impianto elettrico della Punto che poi puzza.
3. Volkswagen ha aumentato del 20% le vendite, Fiat le ha diminuite del 20%. Forse dentro questo successo c’è anche una filosofia diversa. Magari si guarda anche fuori dall’azienda e ci si accorge che il mondo sta cambiando e che forse bisogna progettare auto che consumano di meno e durano di più. E che vengono riciclate completamente (dagli anni ’50, non dall’altro ieri). C’è apertura mentale: Volkswagen ha lanciato 3 anni fa Eco Blue realizzando una rete sperimentale di 100 mila macchine. Honda in Giappone è partita  anch’essa con le prime 50mila unità.

Di che si tratta? Di un’idea rivoluzionaria: un motore di automobile alimentato a gas, che produce energia elettrica. Il calore generato viene utilizzato per scaldare o raffreddare la casa. Si chiama cogenerazione e fa risparmiare parecchio. 

E Fiat? Fiat niente. Non hanno capito che questo mercato potrebbe far vendere milioni di motori di automobili. Peccato. Anche perché questa nuova tecnologia l’ha inventata proprio Fiat, 30 anni fa: si chiamava Totem. Agnelli l’ha guardata e ha detto: cosa ce ne facciamo di questa stupidata?

Ora dimmi, ti sembrano argomenti interessanti di cui discutere? Se rispondi di sì potresti anche, per favore, incazzarti contro questo silenzio? E potresti dirlo che sei in preda all’incazzatura e il perché di questa incazzatura almeno ai tuoi amici? Magari la voce arriva anche a Landini.

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