Il mondo FQ

Avellino, intrappolato tra le fiamme: operaio antincendio muore soffocato

La vittima era un dipendente della Sma Campania e stava tentato di spegnere uno dei tanti roghi che si sono sviluppati in questi giorni. Il corpo senza vita è stato trovato dopo ore di ricerche dai colleghi dell'uomo
Icona dei commenti Commenti

Una folata di vento, le fiamme che aggrediscono e un burrone nel posto sbagliato come trappola fatale. E’ morto così Michele Ciglione, 57 anni, operaio della Sma Campania, società mista regionale per i servizi antincendio, mentre cercava di spegnere uno dei tanti roghi che attaccano i boschi italiani in questi giorni.

L’uomo, originario di Quarto (Napoli), si è trovato intrappolato a fronteggiare le fiamme che, complice il vento, lo hanno attaccato soffocandolo. Disperso per ore, e caduto in burrone in un castagneto ai confini tra Lauro (Avellino) e Palma Campania (Napoli), Ciglione è stato ritrovato solo dopo qualche ora dai colleghi ormai sfinito e in fin di vita. Tutti i tentativi di rianimarlo non hanno avuto successo.

Ferito anche il collega della Forestale che era con lui: Alberto Campanella, intrappolato nelle fiamme come Ciglione, è riuscito a divincolarsi prima di avere la peggio. Ha riportato ustioni di primo e secondo grado agli arti, ma le sue condizioni di salute, verificate all’ospedale di Nola, non destano particolari preoccupazioni.

Per Ciglione, che aveva perso ogni contatto con il resto del gruppo, non è stato possibile fare niente. Il suo decesso è stato constatato dal medico legale intorno alle 18 dopo che alle ricerche, durate diverse ore, aveva partecipato anche un elicottero. Anche la moglie di Ciglione è una dipendente della Sma, ma essendo stata assegnata ad un’altra squadra, non ha assistito direttamente alla tragedia. Indagini sono in corso per accertare le cause dell’incendio.

Non è il primo tributo di vite che gli uomini impegnati nell’opera di spegnimento degli incendi pagano nel corso di questa calda estate. Lo scorso 4 agosto un forestale di 42 anni del servizio antincendio, Francesco Pizzuto, è morto mentre, insieme a una squadra di colleghi, stava partecipando alle operazioni di spegnimento di un rogo divampato a Castronovo di Sicilia (Palermo). Anche allora fu decisiva una fatalità: l’incendio era stato spento quando il forestale tornò indietro a prendere un manicotto dimenticato. Il rogo, probabilmente per il caldo torrido e lo scirocco, riprese ad ardere e la vittima, colta di sorpresa, non riuscì a salvarsi.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione