L’analisi dei reperti di una spedizione in Siberia dell’estate 2011 conferma l’ipotesi sul primo campione riconosciuto di quasicristallo esistente in natura, cioè che sia di origine extraterrestre e che sia stato portato da un meteorite che dovrebbe aver colpito la terra circa 15.000 anni fa. Lo rende noto l’Ateneo di Firenze, nel cui Museo di Storia naturale è conservato il campione, riportando quanto pubblicato sulla rivista Reports on Progress in Physics dai due ricercatori Paul J.Steinhardt (Department of Physics, Princeton University) e Luca Bindi (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università fiorentina). I quasicristalli sono una particolare forma di solido nel quale gli atomi sono disposti in una struttura deterministica ma non ripetitiva, cioè non periodica come avviene invece nei normali cristalli.

A seguito della scoperta, fatta da Bindi nel 2009, che il campione custodito a Firenze era un quasicristallo naturale, l’unico documentato fino a oggi, i due ricercatori sono andati a indagare sul campo, cioè nel sito di Chukotka, nel territorio dei monti del Koryak (Estremo Oriente della Russia) da cui proveniva il reperto. I due hanno prima rintracciato dove era stato raccolto il minerale, poi studiato la geologia dell’area, quindi setacciato a mano una tonnellata e mezzo di sedimenti e finalmente trovato altri quasicristalli naturali. I nuovi campioni, spiega l’Università, “sono stati trovati in un ambiente che non sembra avere le condizioni estreme necessarie per produrli: si rafforza, quindi, l’ipotesi che siano stati portati sulla terra da un meteorite, che dovrebbe aver colpito la terra durante l’ultimo periodo glaciale, circa 15.000 anni fa”. “Il fatto che con la spedizione scientifica si sia ritrovato materiale nello stesso luogo che avevamo messo anni per rintracciare – scrivono sulla rivista gli autori – è una conferma enorme di tutta la storia, estremamente significativa dal momento che il meteorite è di enorme interesse vista la sua straordinaria età e il suo contenuto”.

Il quasicristallo, ricorda l’Ateneo, è un materiale decisamente unico che è stato scoperto per la prima volta in laboratorio, nel 1982, dallo scienziato israeliano Dan Shechtman nel 1982, premio Nobel per la chimica nel 2011 per questi studi.

Fonte – Ansa

Articolo Precedente

Influenza, vaccino universale più vicino dopo “cattura” superanticorpi

next
Articolo Successivo

Spazio, ecco la più grande mappa 3D di galassie e buchi neri

next