163mila nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti a luglio. L’indice di disoccupazione che sale all’8,3% (era l’8,2% a giugno). Sono dati contrastanti quelli resi pubblici dal Labor Department USA. Da un lato gli imprenditori americani mostrano una maggior fiducia e volontà di assumere. Dall’altro il numero dei senza lavoro continua a crescere e l’economia americana fatica a uscire dalla fase recessiva.

Il dato di luglio è il migliore degli ultimi mesi. A giugno l’economia USA aveva creato 64 mila posti di lavoro, un risultato particolarmente deludente che aveva innestato una veemente polemica politica e dato un colpo particolarmente duro alla campagna presidenziale di Barack Obama. I 163 mila posti di lavoro di luglio (25 mila nel solo settore industriale) sono dunque un buon risultato e mostrano, come ha sottolineato Alan Krueger, chairman del White House Concil of Economic Advisers, che “l’economia americana sta continuando nella sua ripresa dalla crisi peggiore dai tempi della Grande Depressione”.

D’altra parte l’indice di disoccupazione resta alto (è superiore all’8% dal febbraio 2009). Circa 12,8 milioni di americani sono alla ricerca di un posto di lavoro (lo 0,1% di disoccupati in più a luglio, sia pure in presenza di una crescita nelle assunzioni, viene spiegato dagli economisti con il fatto che alcune migliaia di persone, uscite nei mesi scorsi dal mercato del lavoro, sono tornate a cercare un’occupazione). Il dato è stato immediatamente utilizzato da Mitt Romney, il probabile sfidante repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, che ha affermato che “la crescita ulteriore nell’indice di disoccupazione è un colpo durissimo alle famiglie della classe media già in difficoltà. A questo punto siamo arrivati al 42esimo mese consecutivo in cui la disoccupazione si è mantenuta sopra l’8%”.

Non è a questo punto chiaro come il dato dell’occupazione a luglio si ripercuoterà sulle scelte della FED. L’istituto è da settimane al centro di voci che danno per imminente un suo nuovo intervento di stimulus a favore dell’economia americana. Il board della FED si riunirà il 12 e 13 settembre prossimi e in quell’occasione, con i dati dell’occupazione di agosto, è possibile che la banca centrale metta in atto misure ulteriori come una nuova tornata di acquisti o una riduzione dei tassi di interessi da pagare alle banche sulle riserve in eccesso.

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