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Pedofilia, torna libera Michelle Martin moglie del mostro di Marcinelle

La donna era stata condannata nel 2004 dalla Corte d’assise di Arlon dopo l'arresto avvenuto nel 1996. Avendo però già scontato più della metà della pena aveva il diritto di chiedere la libertà condizionata, cosa che ha fatto per ben cinque volte. L'ultima richiesta è stata ora accolta dal tribunale di Mons

Pedofilia, torna libera Michelle Martin moglie del mostro di Marcinelle
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Condannata a 30 anni per aver aiutato il marito a sequestrare e violentare sei ragazzine, due delle quali furono lasciate morire di fame e di sete, torna libera la moglie Marc Dutroux., il pedofilo denominato  il mostr do Marcinelle. La magistratura belga, che aveva già negato la liberazione nel settembre dell’anno scorso, oggi ha autorizzato la scarcerazione di Michelle Martin. Le vittime, rapite e abusate, venivano nascoste in un vano ricavato nella cantina della sua villetta. 

La donna era stata condannata nel 2004 dalla Corte d’assise di Arlon dopo l’arresto avvenuto nel 1996. Avendo però già scontato più della metà della pena aveva il diritto di chiedere la libertà condizionata, cosa che ha fatto per ben cinque volte. L’ultima richiesta è stata ora accolta dal tribunale di Mons. L’ex complice di Detroux, da cui è dovorziata dal 2003, uscirà quindi dal carcere per ritirarsi nel monastero delle Clarisse a Malonne, località a un centinaio di chilometri a Sud di Bruxelles. Quando si era profilata la liberazione lo scorso anno la Francia, dove la donna avrebbe voluto recarsi sempre in un convento, fece sapere che la Martin non era gradita. Nel maggio del 2011, infatti, i giudici avevano già dato il suo via libera alla libertà anticipata per la donna, ma il piano di reinserimento che prevedeva l’ingresso della donna in un convento in Francia non era stato poi attuato per il rifiuto opposto dalle autorità francesi. La donna, 51 anni, è stata riconosciuta colpevole di aver sequestrato, con il marito, le giovani vittime del pedofilo e di aver lasciato morire di fame le piccole Julie Lejeune e Melissa Russo di 8 anni. Il caso provoco’, in Belgio ma non solo, orrore e emozione. Condannato all’ergastolo Dutroux si più volte lamentato delle condizioni di detenzione paragonando almeno in un caso la sua prigione al campo di concentramento di Buchenwald”.

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