Il ‘binge drinking’, ovvero bere alcolici in grande quantità, in breve tempo e fuori pasto, aumenta il rischio di incappare, con gli anni, nella demenza senile. A rivelarlo è l’analisi dei ricercatori dell’University of Exeter (Gran Bretagna) che hanno presentato i risultati del loro lavoro all’Alzheimer’s Association International Conference 2012 di Vancouver (Canada). Lo studio ha stabilito un legame tra la pratica, sempre più diffusa tra i giovanissimi, del ‘binge drinking’ e il rischio di sviluppare patologie neurologiche degenerative. S

Secondo i ricercatori chi abusa di grandi quantità di alcol due volte al mese ha un rischio doppio di incorrere nel declino cognitivo. Secondo la ricerca, che ha analizzato 5.075 over 65 seguendoli per 8 anni dal 2002, a dedicarsi una volta al mese o più al binge drinking, almeno quattro o più drink in un’unica occasione (il riferimento dello studio) è l’8,3% degli uomini e il 1,5% delle donne. Mentre il 4,3% degli uomini e il 0,5% delle donne lo fanno due o più volte al mese. I partecipanti che hanno consumato alcol in dosi massicce una volta al mese hanno il 62% di possibilità di un 10% di declino cognitivo e il 27% di un 10% di perdite di memoria. Mentre chi ha ecceduto almeno due volte al mese ha visto raddoppiare i rischi di veder compromesse le proprie capacità di memoria e di ragionamento. Con risultati simili negli uomini e nelle donne. “Questa ricerca ha un certo numero di implicazioni – affermano gli scienziati – in primo luogo per gli anziani e i loro medici, perché entrambi dovrebbero essere consapevoli che il ‘binge drinking’ può aumentare il pericolo di incorrere nel declino cognitivo con l’avanzare dell’età. Quindi gli over 65 – concludono – andrebbero incoraggiati dai camici bianchi a cambiare il proprio comportamento”. 

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