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Occupava casa Acer per ripararsi dal freddo: per il giudice non è reato

Il tribunale monocratico di Reggio Emilia ha accolto la tesi difensiva di un 41enne tedesco imputato d'invasione d'edificio sostenendo che se l'abitazione è vuota sussiste "la finalità sociale di un'azienda pubblica"

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L’Acer è un’azienda pubblica con finalità dichiaratamente sociali. Pertanto, se una sua abitazione è vuota e una persona ha bisogno di un tetto dove ripararsi perché fuori fa freddo, l’occupazione di un appartamento dell’ex istituto case popolari non può considerarsi reato. Il giudice monocratico di Reggio Emilia Silvia Semprini ha accolto la teoria difensiva dell’avvocato Vainer Burani, assolvendo ieri pomeriggio,“perché il fatto non sussiste”, Ane Weydant, 41 enne tedesco, assistito dal legale in un processo dov’era imputato per “invasione di edificio”.

Il 14 novembre del 2008 Weydant venne trovato in un appartamento del condominio di via Fenulli 1 di proprietà dell’Acer da agenti della Polizia municipale di Reggio che stavano eseguendo uno sgombero dopo le occupazioni per protesta delle case popolari, destinate all’abbattimento nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’area, organizzate dal Collettivo “Sottotetto”. Per quel motivo le case erano state chiuse e quindi disabitate al momento dell’occupazione. Weydant, anche se abusivo, aveva ottenuto luce, gas e acqua, ed era in regola col pagamento delle bollette. Lo sgombero era stato eseguito senza tensioni. Per il tedesco ieri l’accusa aveva chiesto il pagamento di una multa di 200 euro.

di Antonio Murzio

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