Oggi devo farmi un panino e come vedete ho con me una bacchetta magica. So che mi direte che potrei usarla diversamente. Che potrei pensare alla fame del mondo. Alle guerre di cui nessuno parla. Alle violenze che tutti i giorni donne tragicamente spaventate subiscono da maschi imbecilli.
Ma oggi devo farmi un panino. Un solo benedetto panino.

È stato chiaro quel Genio di mago Merlino nel dirmi che, presa la bacchetta, dovevo “accarezzarla” tre volte per ottenere un solo desidero. Niente è valso, ne il mio protestare ne il pregarlo di essere più rispettoso di quel che si è sempre sentito dire al riguardo di Geni e Maghi. Con un po’ di sorpresa da parte sua, gli ho chiesto se per caso non si fosse sbagliato nel dirmi che dovevo “lisciare” la bacchetta tre volte, forse bastava una sola “strusciatina”. E mentre aggiungevo che forse il numero tre si riferiva ai desideri che potevo vedere realizzati, niente da fare, si è arrabbiato come un matto. Altro che Genio quel Merlino. Un solo desiderio e tre “struscicate”, prendere o lasciare. E come già sapete avevo fame, e con la fame non si ragiona. E poi non potevo star lì a dare troppa soddisfazione a quel presuntuoso.

Quindi niente “liberaci dal male” per oggi. E siccome la settimana è iniziata già pessima con quel quattro a zero degli spagnoli, con i loro antipatici prosciutti e con quell’olio che a noi toscani proprio non va giù, bisogna che questo panino sia risolutivo del mio umore. Prenderò due fette di pane alte quattro millimetri da quella forma che mi sto facendo da tre anni con il solito lievito madre. Dopo averle fatte diventare croccanti in un forno ci metterò dentro quella bella porzione, avanzata nel mio frigorifero, di freddissima parmigiana di melanzane farcita di fior di latte e provola affumicata e con quel non niente di parmigiano che in superficie si sovrappone alla garbata presenza della passata di pomodoro. Al primo morso sentirò  il gelo del moderno marchingegno refrigerante che tenterà di trattenere i sapori e i profumi, ma poi il basilico vincerà, primo fra tutti, e durante la masticazione si farà sentire insieme a quel piccolissimo spicchio d’aglio messo in un unico strato degli otto necessari per fare una parmigiana di melanzane che si rispetti. Insomma, mi sporcherò le mani e mi ungerò gli avambracci morso dopo morso.

Ma state certi, sarò, con queste calde giornate, felice e rinfrescato. Non dimenticatevi la micro dose di peperoncino macinato, ne la presina di pepe e il giusto sale.
Le melanzane? Quelle lunghe e affettate con un’altezza di tre millimetri, le friggo sempre in olio vero.
“Ma…” direte voi, “e il desiderio? Il mago con la sua bacchetta? Che fine hanno fatto?”
Mah, non lo so, e sinceramente non me ne interessa un granché. E poi lo sapete, quando ho fame, sragiono.
E anche voi poi, a credere ai miracoli di Maghi e Geni. Non lo sapete che non sempre è vero quel che si legge su un giornale…..?
Fatevi un panino ghiaccio, datemi retta, rinfrescatevi e se ne avete voglia riflettete…….

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