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Pdl, Stracquadanio e le grandi manovre: “Gli ex di An pronti a prendersi il partito”

Il deputato ne ha per tutti: "Silvio Berlusconi osserva il caos, ma quando mette la mano nel cilindro non trova più il coniglio. Gasparri e La Russa presenti ovunque, Alemanno (la città è un disastro) ha pensato a fare la politica nazionale, Brunetta e Sacconi ammiccano, Alfano cerca di mettere su squadra, ma mi sembra troppo tardi"

Pdl, Stracquadanio e le grandi manovre: “Gli ex di An pronti a prendersi il partito”
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Gli ex di Alleanza Nazionale pronti a prendersi il Pdl? Il deputato del Pdl Giorgio Stracquadanio riflette su questa possibilità e si risponde di sì. “Non sappiamo se il Pdl esplode, si frantuma, si liquefà o se, piuttosto, si ristruttura”. Con Silvio Berlusconi che “osserva il caos, ma quando mette la mano nel cilindro non trova più il coniglio”. In un’intervista al Corriere della Sera il politico parla delle manovre in atto all’interno del partito e con i deputati di quello che era il partito di Gianfranco Fini, che puntano a “prendersi il Pdl”.

“Negli anni sono stati abilissimi a tenere in vita le proprie correnti: Gasparri e La Russa, con Italia protagonista, sono presenti ovunque; Matteoli ha le sue falangi; la Meloni, su Roma, ha una forza micidiale. A Roma poi c’è pure Alemanno, che invece di fare il sindaco – infatti la città è un disastro – ha pensato soprattutto a fare politica nazionale” e “partecipa alle grandi manovre”. Gli ex An, prosegue il deputato, “possono contare su sponde importanti”, e cioè “gli ex socialisti. Se si escludono Cicchitto, che sta lì a cercar di mediare con tutti, e Frattini, che ha rilevato la fondazione De Gasperi e che se il Pdl svoltasse a destra se la filerebbe un minuto dopo, tipi come Brunetta e Sacconi hanno invece capito la forza di fuoco degli ex di An, e ammiccano”.

L’idea di una nuova Dc, sostiene Stracquadanio “sta evaporando”, perché Fini e Rutelli sono, dal punto di vista politico, tecnicamente sepolti”, mentre “Casini boccheggia. E chi l’ha capito si sta muovendo sul territorio, autonomamente”. Il riferimento è “alla Gelmini, che si sta dando un gran da fare in Lombardia, dove cerca di trovare consensi e voti da portare in dote. La Carfagna pure vorrebbe fare la stessa operazione in Campania – continua – solo che lì non è facile inserirsi tra due pesciacci come Cosentino e Caldoro. Per questo non escludo che possa mettere a frutto i rapporti che ha stabilito quando era ministro e riciclarsi come una paladina dei diritti, una specie di Lady Diana in sedicesimo”.

Nell’intervista Stracquadanio parla anche di Daniela Santanchè, che “ha capito al volo il fenomeno Grillo e si muove di conseguenza. E poichè Grillo ha colpito anche Berlusconi, quello che fa la Santanchè viene seguito con estrema attenzione dallo stesso Cavaliere”. In questo quadro “Verdini, un uomo abilissimo a organizzare, sta ben attento che altri non prendano il suo posto. Lo stesso Alfano – conclude – ha cominciato ad agitarsi, cerca di mettere su squadra, vuol ringiovanire, ma mi sembra sia troppo tardi”.

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