Davanti alla sciagurata decisione di aprire una discarica di rifiuti accanto a Villa Adriana, patrimonio dell’Umanità, c’eravamo appellati alla sensibilità civile e istituzionale di Monti e dei suoi ministri. Non è possibile, scrivevamo, che personalità europee, illustri cattedratici e gran commis dello Stato si comportino come quei politicanti da quattro soldi che hanno ridotto l’Italia in brandelli.

Infatti, con una decisione che fa onore a questo governo, Villa Adriana è stata salvata dallo stupro organizzato a cura delle solite cricche affaristiche con buoni addentellati nella Pubblica amministrazione. Una volta tanto è la civiltà che sconfigge la barbarie.

Ciò non avviene per caso ma per la combinazione positiva di due fondamentali fattori di democrazia.

Prima di tutto c’è la pressione esercitata da un giornalismo libero che non ha timore di disturbare il manovratore. Lo rivendichiamo con orgoglio noi del Fatto Quotidiano che alle prime notizie sullo scempio che si stava perpetrando non abbiamo perso tempo. Le nostre inchieste sulla discarica di Corcolle che già “puzzava” (e non solo a causa dell’immondizia), unite alla sollevazione dei nostri lettori, cui ha dato voce forte e chiara (è il caso di dirlo) Adriano Celentano, hanno agito da detonatore.

Si chiama opinione pubblica: quando si fa sentire e ottiene il giusto la democrazia è più forte. Oggi possiamo dirlo con orgoglio.

Tuttavia, la pressione della libera stampa non sarebbe stata sufficiente senza un governo capace di riflettere e di cambiare strada. Monti e alcuni ministri hanno probabilmente capito che la scelta iniziale era condizionata da valutazioni parziali e orientate non verso il bene collettivo, ma a favore di interessi privati anche oscuri. Conseguenza inevitabile, le dimissioni del prefetto di Roma Pecoraro responsabile del malsano progetto, assieme al presidente della Regione Lazio Polverini non nuova a imprese del genere.

Un cambiamento di rotta che con il governo precedente, ne siamo certi, non sarebbe accaduto. Oggi possiamo dirlo con maggior fiducia: qualcosa sta cambiando.

Il Fatto Quotidiano, maggio 2012

C'era una volta la Sinistra

di Antonio Padellaro e Silvia Truzzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Grillo sul blog: “Ritorna stagione stragista” per fermare il cambiamento

next
Articolo Successivo

“M5S debole al Sud perché prevale la rassegnazione”

next