Sono state scoperte ben due stragi a Nuevo Laredo, vicino al confine con gli Stati Uniti. I corpi di cinque uomini e quattro donne sono stati trovati impiccati a un ponte. La strage è stata firmata con un messaggio dei narcos. Le vittime avevano le mani legate dietro le spalle e i corpi presentavano colpi di arma da fuoco e, a quanto risulta, prima dell’esecuzione sarebbero state anche picchiate selvaggiamente. Successivamente la polizia ha rinvenuto i quattordici cadaveri decapitati in un veicolo parcheggiato davanti alla sede degli agenti doganali, mentre le teste erano state deposte in cartoni per il ghiaccio lasciati davanti al municipio. Questi sanguinosi regolamenti di conti per il controllo di territorio e traffici, che proseguono ormai da cinque anni, arrivano a due settimane dalle elezioni presidenziali messicane. Nella lunga lista di morti per lo scontro in atto tra narcos bisogna aggiungere anche quattro giornalisti uccisi nello stato di Veracruz. A contendersi con ferocia il mercato della droga e la supremazia nel territorio sono i “Sinaloa” e i “Los Zetas”. Crudeli e armati fino ai denti questi assassini sono meglio equipaggiati di un esercito
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