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Piano Energetico Nazionale: non pervenuto

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In Italia fattori importanti come l’energia e la stabilità climatica non occupano ancora il posto che meriterebbero, nell’agenda politica. Al contrario “assistiamo da parte dell’esecutivo ad una sorta di accanimento terapeutico, ispirato al paradigma novecentesco della crescita economica e diretto al mantenere in vita un sistema finanziario, monetario e fiscale fondato sulla creazione perpetua del debito”, del tutto inadeguato nel garantire ricchezza e diritti, che “sta portando l’intero pianeta al default economico e ambientale”.

La denuncia arriva dal portale Indipendenza energetica, che ha tradotto in italiano Tradable Energy Quotas (Teqs), un importante documento sulle Quote Energetiche Commerciabili, appunto. Un rapporto commissionato e seguito non da una associazione ambientalista, ma da un gruppo trasversale di parlamentari inglesi, che si è occupato per anni in maniera  approfondita e pragmatica del doppio problema del picco del petrolio e del cambiamento climatico.

“Termini come ‘riduzione dello spread’, ‘pareggio di bilancio’, ‘debito pubblico’, sono entrati in poco tempo nella terminologia corrente dei media mainstream”, fa presente Dario Tamburrano di Aspo Italia: “D’altra parte, parole e tematiche come ‘picco del petrolio’ , ‘ERoEI’,  ‘Piano Energetico Nazionale’, ‘fertilità del suolo’ e ‘disponibilità idrica’, rimangono in secondo piano, se non sconosciute o minimizzate”.

Il contenuto politico del Teqs è talmente inusuale e controcorrente da apparire in Italia quasi provocatorio: “Suona come un’eresia, la proposta di un sistema di decrescita progressiva dei consumi energetici con dei budget contingentati annualmente stabiliti dallo Stato”, ricorda Tamburrano: “È un atto rivoluzionario delineare un nuovo modello di fiscalità dell’energia che premi i comportamenti virtuosi di ogni singolo cittadino valutandone i costi dello stile di vita in termini di  kWh utilizzati e di carbonio emesso”.

Atto rivoluzionario necessario, di questi tempi. Che possa portarci non solo ad usare l’energia in modo più intelligente e razionale, ma anche a “ragionare secondo energia e carbonio, invece che secondo moneta”.

di Andrea Bertaglio

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