Dalle prime pagine per la munnezza siamo finiti sulle prime pagine per la Coppa America, in meno di un anno. Di questo voglio stringerLe “virtualmente” la mano. Ero a Napoli per Pasquetta a trovare mammà e insieme ai 250mila pasquettisti ho affollato via Caracciolo, la strada più bella del mondo dalla quale si contempla il più bel panorama. Inaccessibile al traffico, era uno spettacolo da gouache, un bene comune restituito all’orgoglio della città. Chi pedalava in risciò, chi in bicicletta, chi saettava con pattini a rotelle, sullo sfondo le vele imponenti nero carbone di Oracle. Vorrei dire, sembrava di essere a San Francisco, ma siccome sono di un ‘campanellismo’ spudorato (campanilismo Campano!) mi rimangio subito il pensiero. Un gruppo di intraprendenti guaglioni, capitanati da Arianna Antonioli, offriva tour (a pagamento ) sul Segway, un due ruote elettrico che non inquina e non fa rumore. Ecco, la rinascita di Napoli la farei partire simbolicamente anche da qui, dal nuovo mezzo di trasporto, molto green. Da affiancare al mio (e non solo) chiodo fisso del metrò del mare che dovrebbe collegare Pozzuoli-Bagnoli con il molo Beverello (vedi post del primo aprile).

Io, non L’ho vista, ma i buoni spioni mi hanno riferito che martedì mattina, di buon ora, Lei era a via Caracciolo a controllare di persona che il lungomare fosse ripulito di cartacce e lattine e tornasse a lustrare come un gioiellino. Ecco adesso, accolga la petizione di chi vuole il lungomare che costeggi il “Real Passeggio” settecentesco ( ispirato al Jardin des Tuileries di Parigi, sostituendo alla Senna l’orizzonte infinito del mare, che poesia, vero?) chiuso per sempre al traffico. Sì, blindato, come un tesoro da custodire.

Dottor De Magistris, siccome una rondine non fa primavera e veramente non vorrei che Jacopo Fo, collega di blog e guizzo satirico, ci sgami e ci classifichi ancora una volta fra le follie italiche, cosa ne dice del cantiere della metropolitana di Piazza Municipio? Proprio lì, davanti al Suo ufficio, ma non è il suo cruccio? Ogni volta che ci passo il buco diventa una voragine, sembra che stiano costruendo la pista d’atterraggio di un aeroporto, altro che metrò. Come ironizza Alessandro Siani: “La metropolitana la state costruendo o lo state cercando?”. I lavori sono cominciati all’incirca sette anni fa anche se il progetto iniziale che fa a capo alla costruzione della linea LTR risale ai Campionati Mondiali di Calcio del ’90.

“Una galleria trasparente, illuminata con luce naturale, dalla Stazione marittima fino a Palazzo San Giacomo. Una piazza sotto piazza Municipio, pedonalizzata e alberata, per incrociare entro il 2008 due binari della metropolitana passando tra i moli di Neapolis e le mura vicereali del Maschio Angioino…” Scriveva Ottavio Lucarelli il 22 aprile 2004 su La Repubblica.

Per carità, di certe lungaggini Lei non ha colpa, ma se il cantiere, sotto la Sua Amministrazione e ritrovamenti archeologici permettendo, si portasse un po’ avanti, non sarebbe una bella soddisfazione?

Non mi chiami scocciante, amo Napoli quanto Lei, e la Storia che Napoli ha alle spalle è quella di una città straordinaria. Questa storia ( munnezza e cammorra a parte) deve continuare. Non la facciamo finire su binari morti.

A gonfie vele, sempre.

Sua Januaria Piromallo

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