Il coach Gregg Williams spiega la fase difensiva a un suo giocatore

Tuto quel che se movi su l’erba, daghe. Se xe la bala, pasiensa“. Ovvero: prendi a calci tutto quello che si muove sul campo, se poi è la palla pazienza. La leggenda vuole che Nereo Rocco, colui che con Triestina, Padova e Milan elevò il catenaccio a marchio di fabbrica dell’italico pallone, incitasse così i suoi giocatori prima dell’ingresso in campo. In effetti, negli sport di squadra e di contatto, è fondamentale fermare l’avversario con ogni mezzo possibile consentito dal regolamento. E ogni tanto anche oltre. Ma Gregg Williams, coach difensivo dei New Orleans Saints, squadra di football americano, si è spinto troppo in là. Fino a mettere delle vere e proprie taglie sugli avversari. Un listino prezzi che prevedeva una ricompensa a salire a seconda dell’infortunio provocato agli avversari.

La National Football League (NFL), la lega professionistica americana, ha aperto un’inchiesta, condotta dal Security Department della lega e sviluppata attraverso l’esame di 18mila documenti e oltre 50mila pagine. E i primi risultati hanno scoperchiato un vero e proprio sistema di caccia all’uomo orchestrato da Williams, a cui partecipavano anche i giocatori, attraverso la creazione di una cassa comune da cui erano prelavati i soldi per le ‘taglie’, e alcuni procuratori, che offrivano personalmente premi in denaro a chi avesse azzoppato giocatori concorrenti sgraditi. Tutto comincia nel 2009 quando Gregg Williams, coordinatore tecnico della fase difensiva in diverse squadre anche importanti come i Washington Redskins, passa ai New Orleans Saints, che proprio quell’anno vincono il Superbowl e scrivono il lieto fine di una di quelle favole che piacciono tanto allo sport, americano e non solo. La squadra di una città devastata pochi anni prima dall’uragano Katrina, trionfa nello sport e guida il riscatto di un’intera comunità.

Ma dietro la fiaba si nascondeva una vera e propria organizzazione a delinquere. Sarebbero da 22 a 27 i giocatori dei Saints coinvolti nell’allestimento e nell’esecuzione delle caccie all’uomo, così come sarebbero coinvolti anche il capo allenatore Sean Payton e il general manager Mickey Loomis, che non solo sapevano, ma incoraggiavano anche la pratica. Il tariffario prevedeva 1000 dollari per ogni intervento che costringeva l’avversario a lasciare il campo in barella, 1500 dollari se l’avversario abbandonava la partita. Tariffe che salivano a seconda dell’importanza della partita o della bravura dell’avversario abbattuto. Da una email agli atti dell’indagine risulta che almeno una volta un procuratore amico del capo tecnico Sean Payton e già coinvolto in numerosi scandali, Michael Ornstein, abbia offerto 10mila dollari per chi fosse riuscito a mandare in ospedale un quarterback avversario a lui inviso.

L’indagine interna della NFL è solo all’inizio. Si vocifera che Gregg Williams adottasse questo sistema di taglie anche prima di allenare New Orleans, ma fino ad ora non ci sono prove. Mentre i giocatori da lui allenati in passato negano di avere ricevuto soldi con il preciso scopo di fare male agli avversari, sostengono invece che incentivi economici volti a migliorare l’impegno in fase difensiva sono una cosa normalissima nel football americano. “Non ci trovo nulla di sbagliato, è un modo per creare una motivazione extra”, ha dichiarato Matt Bowen, ex giocatore dei Redskins sotto la guida di Williams. “Non trovo giusto il modo con il quale si sta cercando di dipingere Gregg Williams. Non ci incitava certo a rompere le gambe agli avversari, il football è uno sport fisico e lui ci spronava a giocare con la maggior intensità possibile”, ha detto il suo ex compagno Philip Daniels.

Il commissioner della lega Roger Goodell però non vuole sentire ragioni e ha intenzione di usare il pugno duro. “E’ nostra responsabilità proteggere i giocatori e l’integrità dello sport, questo tipo di comportamento non sarà tollerato. Abbiamo fatto progressi significativi cambiando la cultura relativa alla sicurezza dei giocatori e non faremo passi indietro”. Oggi Williams sarà sentito dal commissioner. Intanto si è scusato: “Ho commesso un terribile errore e mi voglio scusare con la NFL. So di aver sbagliato, avrei dovuto mettere fine a questa pratica, ma non l’ho fatto e mi prendo le mie responsabilità”. New Orleans rischia multe salatissime e la perdita di una o più scelte nel prossimo draft (il sistema attraverso cui le squadre professionistiche americane scelgono i giocatori provenienti dalle università o dalle federazioni estere). I giocatori coinvolti e il mandante dell’intera operazione Gregg Williams, nel frattempo passato ai St. Louis Rams, oltre che una pesante squalifica rischiano che la magistratura ordinaria decida di aprire un’inchiesta penale sui reati di aggressione violenta, cospirazione, frode ed anche evasione fiscale, per non avere dichiarato le somme ricevute per le taglie.

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