C’è anche un politico, Paolo Nanni, consigliere provinciale Idv, fra i nomi eccellenti finiti nelle carte dell’inchiesta sui pass per invalidi della procura di Bologna. Non bastavano i calciatori rossoblu. Il suo nome è spuntato grazie alle indagini condotte dalla polizia municipale, coordinata dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, che ha verificato tutti i casi sospetti di utilizzo dei pass invalidi per l’accesso e la sosta in centro.

Nanni, presidente del gruppo Italia dei Valori a Palazzo Malvezzi, non è indagato, perché il caso è un presunto utilizzo indebito di permesso H, e si tratterebbe quindi di una violazione amministrativa. Le targhe del politico e di alcuni suoi stretti familiari sarebbero agganciate a un tagliando di un disabile, che però è morto da circa due anni. Nanni non ha mai restituito il pass e non ha mai comunicato al Comune di Bologna la morte del parente.

Gli accessi di Nanni e dei suoi familiari in zona Ztl risultano da accertamenti della polizia municipale. Gli investigatori stanno verificando i numeri degli accessi, diverse decine. Il consigliere provinciale ora dovrà spiegare il motivo per cui non ha riconsegnato il tagliando, e perchè la sua famiglia ha continuato ad utilizzarlo. Nel caso in cui non dovesse convincere gli inquirenti potrebbe essere costretto a pagare le multe, così come hanno fatto i calciatori del Bologna per un totale di 93 mila euro che la polizia municipale gli ha contestato.

L’indagine sui pass invalidi e sui pass T7 di residenza temporanea usati in modo irregolare, condotta dal procuratore aggiunto Giovannini, si avvia verso le battute conclusive. A breve sarà sentita la factotum del Bologna Fc, Marilena Molinari. Ma i casi scoperti di utilizzo improprio del pass sembrano solo la punta dell’iceberg. “Un pozzo senza fondo” lo aveva definito Giovannini.

Intanto, giorno dopo giorno, la polizia municipale individua nuovi casi. Un Suv, ad esempio, sarebbe passato circa cento volte su preferenziali, con un tagliando H riferito però ad un defunto. In un altro caso, invece, ci sono 330 passaggi in un anno in preferenziale, difficili però da contestare, poiché il titolare potrebbe sempre giustificare il suo passaggio col trasporto del disabile. Un altro caso sospetto riguarda poi un tagliando associato a dieci targhe, tutte riferite ad auto d’epoca. Esempi questi sui quali la procura sta continuando a scavare.

In tutto sono circa venti gli indagati. Dodici calciatori per uso di atto falso: Marco Di Vaio, Gaby Mudingay, Vangelis Moras, Andrea Esposito, Gabriele Paonessa, Nicola Mingazzini, Vlado Smit, Martins Bolzan Adailton, Daniele Portanova, Emiliano Viviano, Massimo Mutarelli e Archimede Morleo. Tra gli altri indagati ci sono anche alcune mogli e compagne degli sportivi, Gianluca Garetti (ex impiegato della Coopertone) e Marilena Molinari, la factotum dei rossoblu.

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