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La mia scuola a impatto zero

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E’ uscito da pochi giorni il mio nuovo libro, “La mia scuola a impatto zero“, per le Edizioni Sonda, un manuale pratico di progetti concreti da sperimentare in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado. Ospito di seguito la prefazione a firma del giornalista Federico Taddia, che ringrazio!

Ci sono scuole dove le cose non si imparano, si vivono! Ci sono scuole dove si possono sbagliare le risposte, ma l’importante è farsi delle domande. Ci sono scuole dove non ti guardano per quello che sarai, ma per quello che sei! Ci sono scuole, e per fortuna sono tante, dove ci sono docenti che prima di essere docenti sono persone (e che persone!!!), e ci sono alunni che prima di essere alunni sono bambini (e che bambini!!!).

Nel mio percorso professionale ho avuto la fortuna e l’opportunità di entrare in decine di queste scuole in tutt’Italia: dal Nord al Sud, dalla città alla provincia, da strutture nuove e moderne ad altre vergognosamente vecchie e fatiscenti. Scuole vive!

Scuole con un’anima! Scuole più forti di ogni riforma, di ogni taglio, di ogni mancato aggiornamento, di ogni risorsa minima mancante. Scuole sorrette, puntellate e ri-animate da maestre e maestri, dirigenti (e anche tanto personale del corpo non docente), che vivono la propria professione con passione, vocazione e impegno, che si sbattono, che spendono risorse ed energie per il futuro dei più piccoli. Quindi per il nostro futuro.

Sono scuole a «impatto mille», perché capaci di stimolare, di lanciare un sasso, di lasciare una forte «impronta pedagogica», e proprio in queste scuole nasce il sogno trasformato in realtà (perché lui ama sognare, sogni che poi sa realizzare) di Marco Boschini: una scuola a «impatto zero», dove non si educa a rispettare l’ambiente ma il rispetto per l’ambiente diventa la normalità e la quotidianità. Le esperienze raccolte, narrate ed elaborate da Boschini sono semplici, sperimentate e facilmente realizzabili.

Proprio perché lui, lavorando con i bambini, sa che i bambini non si accontentano delle parole, ma vogliono vedere il risultato delle azioni. Non si accontentano delle promesse, le vogliono vedere realizzate. Non vogliono volare alti, prima si accontentano di diventare bravi a volare bassi.

Tra le sue pagine Boschini cita tra gli altri Gianni Rodari, don Milani, Loris Malaguzzi… Persone che hanno dedicato la loro vita ai più piccoli, e che per farlo hanno scelto di stare con loro, passare tempo con loro, respirare con loro le stesse aule, gli stessi fogli di carta, gli stessi tempi, gli stessi ritmi. Persone che sono partite dai più piccoli per cercare di cambiare le cose. Come da anni fa Boschini, anche con l’Associazione dei Comuni Virtuosi: cambiare le cose partendo dai più piccoli. I comuni più piccoli, le azioni più piccole, i cambiamenti più piccoli… Per cambiare le cose un pezzetto alla volta, un poco alla volta, facendoci gustare la giusta fatica e il sapore buono del cambiamento.

La mia scuola a impatto zero è questo: uno stimolo a fare. A fare meglio. A fare perché è bello. A fare perché dà un sacco di godimento diventare persone «impattanti», quindi in grado, o almeno in grado di provarci, di cambiare nel nostro piccolo il nostro mondo.

Per noi. Per gli altri. E anche per chi vorrebbe farlo ma ancora non sa che si può fare.

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