Evacuazioni, disagi, proteste, scuole nei capoluoghi e nei centri minori chiuse grazie ai prefetti (che arrivano prima dei sindaci), treni continuamente soppressi o in ritardo, qualche infortunio ma soprattutto psicosi. La Romagna affronta la prima giornata della seconda ondata di maltempo un po’ meglio organizzata con la solita passione. Dopo giorni a scrutare le previsioni di Protezione Civile e Aeronautica per non ricadere nelle stesse frenesie della settimana scorsa- quando il governatore Vasco Errani ha annunciato lo stato di crisi regionale e lo stanziamento di due milioni di euro alla Protezione Civile- istituzioni e autorità sono di nuovo alle prese con uno sforzo straordinario per far fronte a nevicate, gelo e vento soprattutto in Valmarecchia e in Valconca, nel riminese, ma anche nel cesenate e nelle colline forlivesi. Intanto, qualcuno sembra perdere un po’ la testa.

Stamane in mattinata rimbalzava la notizia, subito ripresa dai maggiori siti di informazione, che un lupo aveva aggredito un uomo intento a salire sulla propria auto a Maiano di Sant’Agata Feltria, in alta Valmarecchia. Dato che le ambulanze del 118 non riuscivano ad arrivare sul posto, a prestare i primi soccorso ha pensato il comando dei Carabinieri di Novafeltria, che ha inviato sul posto due ufficiali a bordo di un fuoristrada Defender. Giunti a destinazione, le forze dell’ordine hanno capito che si trattava non di un lupo, ma di due cani randagi: un Collie ed un Pastore maremmano, per la precisione. “Non trovando cibo nelle montagne innevati, si sono avvicinati ai centri abitati. Il servizio veterinario è stato attivato per fronteggiare questo tipo di situazioni”, precisa l’assessore alla Protezione Civile della Provincia di Rimini, Mario Galasso. All’unità di crisi della Protezione Civile in Valmarecchia, del resto, in questi giorni erano già arrivate segnalazioni di animali selvatici che fanno fatica ad alimentarsi. Tanto che ieri la Forestale, sfruttando un momento di tregua del maltempo, si è inoltrata in volo con un elicottero per portare alimenti.

Ma la psicosi ha preso piede anche tra Forlì e Cesena. Il sindaco forlivese Roberto Balzani, nel pomeriggio, è dovuto intervenire su Facebook: “Si sono diffuse voci incontrollate e assolutamente infondate di trombe d’aria a Cesena e di avvistamenti di lupi nella periferia di Forlì. Si tratta di classici meccanismi di psicosi collettiva, generati dall’attesa di un previsto o probabile evento meteorologico fuori dell’ordinario. Su questi aspetti della mentalità sociale- riporta il sindaco-professore sul suo profilo- la letteratura, soprattutto del periodo medievale, fornisce ampie testimonianze (consiglio a chi resta in casa la lettura di Georges Duby, L’anno mille, Torino, Einaudi). Perché, come è evidente, noi siamo (o ci reputiamo) moderni, ma le nostre paure restano antiche”. Balzani, alla pari del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, per oggi aveva deciso di tenere le scuole aperte ma poi è arrivata la decisione di imperio della Prefettura, ieri sera, che ha chiuso tutti gli edifici pubblici senza eccezioni sulla base di previsioni meteo più aggiornate di quelle a disposizione dei Comuni.

A Cesena invece, città che ha già calcolato pari a oltre 10 milioni di euro il danno neve e mobilitato i parlamentari locali per ottenere fondi da Roma, in giornata è partito il tam tam sulle trombe d’aria, non si sa bene diffuso da chi. Arpa Emilia-Romagna esclude fenomeni di questo tipo: le previsioni attuali parlano di venti per un’intensità fino a 80 chilometri orari, provenienti da est, in particolare lungo la fascia costiera. “Il forte vento unito alla neve può provocare un effetto visivo inusuale, ma assolutamente non pericoloso”, taglia corto il sindaco di Cesena Paolo Lucchi. Sta di fatto che le ore più difficili si vivono, ancora una volta, nel territorio riminese.

Come preventivato, aumenta il numero di persone evacuate per le forti nevicate che stanno imperversando in Valmarecchia e alta Valconca. In Valmarecchia, riporta la Provincia di Rimini, alle 18 risultano 189 le persone evacuate, di cui 121 da amici e parenti, 49 in alberghi ed ostelli,13 alla scuola Einaudi di Novafeltria e sei all’ospedale di Novafeltria. Gli ultimi dati parlano di mezzo metro di neve caduta in giornata nella bassa Valmarecchia, mentre ad alta quota si associa ad una tormenta che rende difficile le operazioni delle frese e dei mezzi spalaneve. Alcune frazioni risultano al momento isolate ma si sta lavorando per aprire dei varchi. In Valconca la situazione è migliore, anche se a Mondaino, Saludecio e Gemmano sono già 30 i centimetri di neve caduta.

Proprio a Gemmano è stata evacuata una coppia di anziani, attualmente ospitati dai vicini: avevano segnalato problemi di stabilità ad una tettoia della loro abitazione crollata poco dopo l’evacuazione, senza danni a persone. Galasso diffonde un nuovo appello: “Chiedo ai cittadini di stare a casa e lasciare lavorare i mezzi di pulizia per mantenere libere le strade principali”. In tutta la valle nevica dalle 2.30 circa di questa notte (alle 4 si erano già depositati una ventina di centimetri) e soffia un vento gelido, diverse auto sono uscite di carreggiata e i disagi alla circolazione continuano. Al valico di Botticella si arriva solo tramite Sarsina. L’energia elettrica manca totalmente a Torriana e questo ha creato grossi problemi a un ripetitore Tim a San Leo. Poggio Peggio, frazione di San Leo, è al momento senza acqua. Sono sospesi i lavori di rimozione della neve sui tetti, mentre continuano gli studi di stabilità negli edifici.

Intanto i treni restano ko. Mentre proseguono gli appelli a Errani affinché si faccia sentire con le Ferrovie dello Stato (ma il suo assessore ai Trasporti ha già detto che finita l’emergenza la Regione multerà Trenitalia), oggi arrivano a 76 i treni a lunga percorrenza che passano da Bologna cancellati, tra Intercity ed Eurostar.

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