La #nevearoma è ‘trending topic’, cioè tra i principali argomenti di conversazone su Twitter. Questo hashtag permette a tutti di seguire l’evoluzione della situazione sulle strade e nell’erogazione dei servizi pubblici, i commenti di chi vive e lavora a Roma, le azioni messe in campo dalle amministrazioni locali per fronteggiare l’emergenza.

Tra le centinaia di tweet prodotti solo in queste ultime ore c’è però una vistosa anomalia. Abbiamo isolato il comportamento di otto utenti Twitter e in particolare i loro commenti. Tutti questi utenti hanno delle comuni particolarità:

– non hanno nessun follower, cioè nessuno segue i loro aggiornamenti su Twitter;
– hanno realizzato pochissimi tweet (quasi tutti meno di 20), sono dunque profili iscritti da pochissimo;
– gli utenti hanno condiviso solo tweet provenienti da altre due fonti: RomaCapitaleNews, quotidiano online vicinissimo ad Alemanno, e ClandestinoWeb, giornale online di Luigi Crespi, spin doctor di Alemanno;
– in tutti gli aggiornamenti sono taggati Gianni Alemanno, sindaco di Roma e Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma;
– quasi tutti gli utenti hanno solo due following, cioè seguono gli aggiornamenti di sole due persone su Twitter. E i primi due utenti seguiti da tutti questi utenti sono proprio Zingaretti e Alemanno;
– gli utenti usano Twitter mostrando di avere conoscenza del mezzo: tutti usano gli hashtag, alcuni proprio #nevearoma;
– ultimo, e più importante: tutti i tweet attaccano Zingaretti e difendono Alemanno.

E se fosse il tentativo dello staff di Alemanno di fare controinformazione attraverso profili ‘fake’, non appartenenti a persone in carne e ossa?

Aggiornamento delle ore 18.00:

Ho ricevuto una telefonata da Luigi Crespi. Mi chiede di integrare il post e lo faccio volentieri.
A suo avviso questa situazione vede Crespi e il sindaco Alemanno nella posizione di vittime di un’operazione progettata da altre persone.

Prima di tutto mi dice che lui scrive su Clandestinoweb come su altre testate, e che il giornale non è suo. Averlo citato nel post avrebbe secondo lui indotto i lettori a pensare che lo stesso Crespi sia stato l’artefice di questa operazione, un aspetto che lui nega con forza. “Chi lavora nella comunicazione sa che questo tipo di scelte sono subito scoperte, io sono l’ultima persona che può aver pensato a una cosa del genere”.

Aggiunge inoltre che ha già inviato messaggi privati su Twitter a tutti gli utenti ‘finti’, ha scritto a Twitter per chiedere la chiusura di quei profili e lunedì denuncerà l’accaduto alla polizia postale. Spera di poter anche sapere se la responsabilità della creazione di questi profili appartiene a un’unica persona o a un unico indirizzo IP per poter verificare le reali responsabilità nella vicenda.

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