Un po’ di tempo fa ho subito una molestia a sfondo sessuale. Qualcuno, (la cassazione ad esempio) l’avrebbe definita soltanto un corteggiamento un po’ spinto: in effetti non ci sono stati palpeggiamenti o mani sul sedere. Solo parole. Parole pesanti, volgari, cretine. Solo sguardi di un certo tipo, che cosa sarà mai in fondo un innocente sguardo spermatozoico? Che cosa sarà mai. Ho pensato anch’io così e ho liquidato la faccenda con un “è solo un povero pirla allupato”. Eppure, le avance pesantissime del povero pirla mi sono rimaste attaccate addosso per giorni e non riuscivo a scollarmi la sensazione frustrante di una violazione. A molti, a molte, a tutti coloro che non l’hanno mai provato sembrerà una esagerazione eppure vi assicuro che di questo si tratta, della sensazione di essere state in qualche modo violate, offese, invase.

Non oso dunque nemmeno immaginare che cosa si provi subendo una violenza sessuale e non voglio commentare qui la sentenza della Cassazione sullo stupro di gruppo, altri l’hanno già fatto e lo faranno meglio di me. Constato soltanto, per l’ennesima volta, che le donne in Italia non contano una cippa di nulla. Rilevo che ancora una volta due presentatori di sesso maschile e di mezza età (diciamo così) si sono permessi di trattare una giovane donna come un oggetto, come una decerebrata qualsiasi (tutte le donne giovani e carine sono cretine, si sa). Gianni Morandi e Rocco Papaleo (erano in due, quindi gruppo, quindi meno colpevoli), non sono particolarmente maschilisti credo. Sono solo italiani, questo sì, e si muovono in un contesto culturale dove si sentono autorizzati a comportarsi così: “che c’è di male” diranno.

Non chiedo vendette. Non servirebbe che una signora cinquantenne si permettesse di fare avances imbarazzanti a un giovanissimo “valletto”. Non sarebbe utile che una giovane “grechina”, per usare un termine caro a Lorella Zanardo, si ribellasse al conduttore televisivo di turno dicendogli: “Senti brutto porco viscido e schifoso tieni la tue manacce a posto, ok? E vai a trattare da schifo quel palle mosce del tuo collega!” Non servirebbe no. Ma sarebbe tanto bello, oh sì tanto!

Articolo Precedente

Lettera di una mamma (poco) monotona a Monti

next
Articolo Successivo

Coppie gay, i nuovi diritti dei milanesi

next