Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri

Blocchi ai caselli autostradali, Italia paralizzata e ripercussioni sulla spesa dei cittadini: la protesta dei camionisti sta riscuotendo un successo forse superiore alle aspettative degli organizzatori, che ora incassano anche la reazione delle istituzioni, della politica e dei sindacati di categoria, che però si dimostrano tutt’altro che coesi nel promuovere l’agitazione. L’autorità di garanzia sugli scioperi, secondo quanto si apprende, ha scritto al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, e a quello dei Trasporti, Corrado Passera, per valutare se non sia il caso di emanare l’ordinanza di precettazione nei confronti delle organizzazioni degli autotrasportatori.

IL MINISTRO: “NON TOLLEREREMO BLOCCHI STRADALI” – Il ministro Cancellieri era già intervenuto garantendo la “massima attenzione” sulla vicenda e, se necessario, adeguate contromosse. “Seguiamo con molta attenzione e fermezza le proteste – ha detto Annamaria Cancellieri – e siamo aperti al dialogo, ma anche ad usare tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione”. Il ministro dell’Interno, inoltre, ha annunciato che al Viminale si riunirà oggi un comitato interforze e che “non saranno tollerati i blocchi stradali”. “Fin dove si può – ha aggiunto la Cancellieri – useremo tolleranze e dialogo, però bisogna anche tenere presenti i diritti dei cittadini”.

AUTORITA’ DI GARANZIA – La lettera dell’Autorità che chiede la precettazione dei camionisti arriva dopo l’apertura di “un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare” alle organizzazioni dell’autotrasporto responsabili del fermo nazionale, resa nota dal presidente dell’Authority, Roberto Alesse, in una nota. “I blocchi causati dalla protesta degli autotrasportatori, che in queste ore stanno progressivamente paralizzando molte zone d’Italia – spiega Alesse – sono inaccettabili”. Alesse, poi, ha annunciato”che oggi stesso verrà aperto un procedimento per valutare le sanzioni da irrogare a chiunque stia violando la legge e danneggiando i cittadini, nel loro diritto ad usufruire di servizi pubblici essenziali”. Il codice di autoregolamentazione degli scioperi nel settore del trasporto merci, del resto, prevede che “la proclamazione della protesta non deve prevedere l’effettuazione di blocchi stradali o di iniziative già sancite e sanzionate dal codice della strada in materia di circolazione stradale”.

MINISTRO CLINI: “CHI PROTESTA PENSI AL FUTURO DEI PROPRI FIGLI” – “Chi oggi protesta dovrebbe fermarsi un attimo e pensare al futuro dei propri figli”. Il ‘consiglio’ è del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, intervenuto a margine di un convegno a Milano, facendo riferimento alla protesta degli autotrasportatori che sta bloccando alcune zone del Paese. Per il neo ministro è “necessario un atto di responsabilità”, perché “ci stiamo infilando in una strada pericolosissima”. E aggiunge: “Stiamo attraversando un percorso stretto e dobbiamo scegliere tra chi è già garantito e chi è fuori dal mercato del lavoro”, per questo, ribadisce, “è necessario un gesto di responsabilità”.

CONFINDUSTRIA – “Questi blocchi vanno assolutamente levati, condivido la posizione del ministro Cancellieri che bisogna ripristinare la legalità. Sono blocchi inaccettabili e intollerabili”. Parola del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, sulle proteste dei tir.

TRASPORTOUNITO: “UN GRANDE SUCCESSO” – La “grande” adesione al fermo nazionale dell’autotrasporto scattato a mezzanotte “sta dimostrando la gravità della crisi in atto. Noi, in quanto organizzazione autonoma e indipendente, ci stiamo facendo interpreti di un disagio che è reale e tangibile per le imprese così come per le famiglie dei tanti autotrasportatori che si stanno battendo per la sopravvivenza”. E’ quanto sottolinea il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, precisando che “assemblee territoriali si sono svolte a partire da questa notte in varie regioni del paese e il numero delle imprese che hanno deciso di fermare i servizi continua a crescere ora dopo ora”.

CNA-FITA DI DISSOCIA – “E’ un fermo sbagliato, gli autotrasportatori non aderiscano a una protesta che mira solo a strumentalizzare una disperazione latente per altri scopi”. Lo afferma la Cna-Fita, dissociandosi dallo stop e invitando le altre associazioni a fare altrettanto. “Dalla mezzanotte di ieri ci risulta che in alcuni snodi viari in varie regioni sono stati organizzati blocchi del traffico da parte di autotrasportatori e agricoltori che si riconoscono aderenti al movimento denominato “Dignità sociale” – si legge in un comunicato della Cna-Fita -. Il fenomeno ricalca per molti aspetti il movimento Forza d’urto, che ha bloccato la Sicilia per alcuni giorni”. La Cna-Fita, tra i primi a dissociarsi, “invita gli autotrasportatori a non aderire e soprattutto ritiene opportuno che la presa di distanza sia chiara da parte di tutte le altre associazioni”. “In queste ore la prima preoccupazione è per chi si sta trovando di fronte ad azioni violente che mettono a rischio l’incolumità di chi si trova per strada a lavorare – aggiunge l’associazione -. Ci risulta la presenza di frange estreme che stanno dando vita a tafferugli e scontri. La Cna-Fita invita quindi le forze dell’ordine al massimo controllo possibile per evitare incidenti. E’ chiaro che, nonostante il Governo abbia dimostrato di voler risolvere questioni che si trascinano da troppo tempo, vi è qualche professionista dei fermi che cavalca la disperazione degli autotrasportatori per ragioni d’opportunità. Confidiamo nel Governo affinché sappia in futuro distinguere tra questi tribuni dell’ultima ora e chi cerca di lavorare fattivamente a soluzioni concrete”.

ANITA: “FERMO INACCETTABILE, TORNI LEGALITA'” – “Stop alle proteste degli autotrasportatori, si ripristini la legalità”. E’ quanto chiede in un comunicato l’Anita, l’associazione di autotrasporto di Confindustria affermando che “il fermo dell’autotrasporto iniziato dalle prime ore di questa mattina sta creando grossi disagi alla circolazione stradale e al lavoro di autotrasportatori che invece vogliono garantire il trasferimento delle merci”. “E’ inaccettabile assistere ad atti intimidatori e vandalici che causano notevoli danni a persone e cose”, ha dichiarato Eleuterio Arcese, presidente di ANITA, che chiede il ripristino della legalità in una lettera inviata stamane al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri dell’Interno, Sviluppo economico e Infrastrutture e Trasporti, Annamaria Cancellieri e Corrado Passera. “L’aspetto allarmante – prosegue Arcese – che la protesta si stia estendendo su tutto il territorio nazionale e trovi il consenso di personaggi senza scrupoli che hanno aderito al blocco e che, pur non avendo nulla a che vedere con la categoria, stanno strumentalizzano la protesta”. Il presidente ha anche denunciato “atti intimidatori e vandalici che causano notevoli danni a persone e cose”. “E’ fondamentale che il Governo intervengautilizzando tutti gli strumenti disponibili affinche’ venga salvaguardato il diritto dei cittadini e dei lavoratori alla libera circolazione e allo svolgimento delle proprie attivita’”: e’ quanto chiesto dal presidente di ANITA in una lettera inviata stamane al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri dell’Interno, Sviluppo economico e Infrastrutture e Trasporti, Annamaria Cancellieri e Corrado Passera.”Occorre rimuovere al piu’ presto i blocchi e ripristinare la legalita’”.”E’ fondamentale che il Governo intervenga utilizzando tutti gli strumenti disponibili affinchè venga salvaguardato il diritto dei cittadini e dei lavoratori alla libera circolazione e allo svolgimento delle proprie attività”.

DI PIETRO: “BENE IL MINISTRO, MA ORA CONVOCARE PARTI SOCIALI” – Il leader dell’Idv Antonio Di Pietro condivide quanto sostenuto dal ministro dell’Interno Cancellieri sullo sciopero dei Tir, ma invita il governo a convocare subito le parti interessate e a usare la “massima intransigenza” nei confronti di chi manifesta in maniera illegale. “Bisogna rispettare il diritto di chi sciopera, ma anche di chi viaggia – ha detto l’ex pm – il governo incontri le parti sociali perchè ci sono provvedimenti utili, ma anche altri che possono essere rivisti”.

PD: “IL GOVERNO FACCIA RIMUOVERE I BLOCCHI” – “Il governo intervenga al più presto per ripristinare la legalità nelle strade italiane rimuovendo i blocchi che si stanno formando”. Lo ha chiesto in una nota Silvia Velo del Pd, vice presidente della commissione Trasporti. “Comprendiamo l’esasperazione degli autotrasportatori che da molto tempo stanno vivendo una situazione insostenibile per le loro imprese, tuttavia nel momento in cui il governo si è attivato con provvedimenti che vanno nella direzione richiesta dalle stesse associazioni di categoria, in particolare approvando la disposizione che prevede il recupero trimestrale delle accise sul carburante e il decreto per l’applicazione delle sanzioni previste nella norma sui costi minimi, auspichiamo che prevalga il senso di responsabilita” ha sottolineato Silvia Velo, secondo cui “il nostro è, quindi, un appello ai singoli autotrasportatori e a quelle categorie che sostengono il fermo”. Al tempo stesso, ha concluso Velo, “rivolgiamo un appello anche al governo: il ministro dell’Interno si attivi per rimuovere i blocchi stradali illegali e garantisca alle imprese il regolare svolgimento della loro attività. Chiediamo, infine, al vice ministro Ciaccia di convocare al più presto le associazioni che lo hanno richiesto, consentendo così alle associazioni più responsabili di poter gestire il rapporto con i loro iscritti”.

GRANATA (FLI): “MONTI DIA UN SEGNALE SU ACCISE SICILIA” – “Per Fli la battaglia perottenere dal governo Monti almeno un parziale riconoscimento delle prerogative statutarie sulle accise e sui tributi, alla luce dell’enorme contributo dato alla raffinazione del greggio dagli stabilimenti e dell’isola e dello spaventoso costo ambientale e umano, in termini di patologie, rappresenterà un impegno concreto di queste settimane”. Lo dice Fabio Granata, vice-coordinatore nazionale di Futuro e libertà, secondo cui “se si liberalizzano la distribuzione e i costi – aggiunge – è doveroso dare all’isola una opportunità per determinare in Sicilia costi più bassi, sopratutto per gli agricoltori, gli autotrasportatori e i pescatori”.

GRILLO: “SE CI SARA’ RIVOLUZIONE PARTIRA’ DA SUD” – “Una rivoluzione in Italia, se ci sarà mai, partirà dal Sud”. A scriverlo sul suo blog è stato Beppe Grillo. “Se nelle regioni settentrionali la crisi porterà una diminuzione del livello di vita e sacche di povertà, il Sud è condannato alla miseria e all’emigrazione”, ha sottolineato. “Il movimento dei Forconi non nasce dal nulla, ma dalla consapevolezza del fallimento dello Stato e dal rifiuto di fare la fine della Grecia dove i bambini vengono abbandonati a scuola dai genitori perché non riescono a sfamarli”.

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