Si conclude il Motor show, ma alla Fiera si continua a lavorare. È proprio durante le operazioni di smontaggio degli stand della manifestazione che i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, unitamente a 16 ispettori del lavoro della locale Direzione Territoriale del Lavoro e del Nucleo dell’Ispettorato del Lavoro hanno scoperto ben 39 lavoratori in nero su 131, 37 dei quali stranieri (tutti regolari). Per le 5 ditte coinvolte (sulle 53 ispezionate), è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale: “Quando vengono reperite maestranze irregolari superiori del 20% della manodopera impiegata, scatta il provvedimento di revoca dell’attività – spiega il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro – Misura abbastanza pesante perché mette in condizioni l’azienda di non tornare a lavorare”.

La verifica della tutela contrattuale e della sicurezza sul lavoro delle manodopera portate avanti dagli organi giudiziari, ha comportato inoltre 7.500 euro di sanzioni amministrative (1.500 euro per ciascuna azienda) a cui si aggiungono 137.962 euro complessivi per sanzioni in materia di collocamento e lavoro nero.

La sospensione dell’attività però, è per ora solo temporanea, in quanto “sarà revocabile se le ditte provvederanno entro le 24 ore alla certificazione dell’assunzione o della regolarizzazione dei lavoratori, e al pagamento della sanzione”. In caso contrario: la revoca dell’attività.

Spiegano dall’Arma di Bologna: “La sospensione riguarda solo la singola unità produttiva, quindi se parliamo dello stand, nel momento in cui finisce l’attività dello stand, possono comunque continuare a lavorare un’altra parte. Il questo caso specifico, se non subentra il discorso della regolarizzazione, e termina il lavoro di appalto, le ditte possono comunque lavorare da un’altra parte”.

Per le due imprese straniere coinvolte la “Horizon Spol r.s.o”(ceca) e la tedesca “Red Black”, in cui è impiegata la maggior parte dei lavoratori, si tratta semplicemente dell’assenza del modulo 101, documento necessario per conformare la posizione dei lavoratori neo-comunitari in Italia, la cui regolamentazione è attesa dai rispettivi paesi “ma di fatto, nel loro paese, queste persone non sono considerate in nero”.

E invece quali ripercussioni per i lavoratori delle ditte italiani? “In questo caso, devono certificare con documenti d’assunzione. Altrimenti, perdono il posto di lavoro. Ma le ditte normalmente regolarizzano”, assicurano i carabinieri.

L‘Ente Fiera di Bologna, era già stato oggetto di ispezione il 30 novembre 2011, alla viglia del salone internazionale dell’automobile, a seguito della quale erano risultate però solo 4 le ditte (con complessivamente 22 lavoratori in nero) ad aver commesso l’illecito sulle 64 ispezionate. I controlli stavolta, hanno interessato ditte e padiglioni non oggetto del precedente controllo “rispetto all’altra volta, le percentuale di irregolarità è più alta: se lì era il 15,30%, qui siamo intorno al 25%. E non perché sia stato fatto poco l’altra volta, ma proprio perché era minore la presenza d’irregolarità”.

i.g.

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