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San Raffaele, i politici temono di essere indagati e s’informano in Procura

L'indiscrezione circola in ambienti giudiziari. Anche un ex ministro avrebbe sondato in via informale i pm impegnati nell'inchiesta sul crac dell'ente ospedaliero fondato da don Verzè. Intanto la Regione Lombardia istituisce una commissione d'inchiesta
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Alcuni politici si sarebbero informati, presso la Procura di Milano, per sapere se fossero indagati nell’inchiesta sul crac del San Raffaele. L’indiscrezione arriva da ambienti giudiziari. Attraverso alcuni legali, sarebbero arrivate richieste formali e informali in questo senso. Il codice di procedura penale, infatti, consente a qualunque persona di richiedere in Procura notizie su eventuali iscrizioni a proprio carico nel registro degli indagati. Anche un ex ministro avrebbe avanzato la richiesta, in via informale, direttamente ai pm impegnati nell’inchiesta che ieri ha portato all’arresto di Mario Valsecchi, l’ex direttore finanziario della Fondazione Monte Tabor, che controlla l’ente ospedaliero milanese fondato da don Luigi Verzè.

Al momento, comunque, non risultano iscrizioni nel registro degli indagati a carico di politici. Gli inquirenti, però, sospettano che i fondi neri ottenuti dal San Raffaele attraverso sovrafatturazioni e ritorno di denaro contante da parte dei fornitori servissero anche  a “retribuire” il mondo della politica.

Intanto l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale lombardo ha istituito una commissione di inchiesta sull’ospedale San Raffaele, accogliendo la richiesta delle opposizioni. In carica per sei mesi dall’insediamento, sarà composta da 11 membri e presieduta da un rappresentante della minoranza.Lo ha annunciato il presidente del consiglio Davide Boni.

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