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Il matrimonio tra coop rosse e Cl, in nome della crisi

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Il “diavolo” e “l’acqua santa” si incontrano a Imola. Coop rosse e Comunione e liberazione, sabato prossimo siederanno allo stesso tavolo (ore 11, via Provinciale Selice 17) per parlare di crisi e cambiamento. Interverranno il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini (uno dei leader nazionali di Cl), e il presidente nazionale di Legacoop, Giuliano Poletti. All’incontro partecipano anche Pietro Cassani, direttore generale del gruppo Sacmi (Società anonima cooperativa meccanici Imola, che ospita l’evento) e Salvio Santandrea, referente imolese di Cl e responsabile Fraternità per la diocesi.

L’inziativa arriva proprio dai seguaci di don Giussani. “Nella nostra realtà locale, tradizione cattolica e socialista si sono impegnate nel costruire il bene comune”, scrivono i cattolici, tendendo la mano al mondo delle coop. Ma l’incontro di sabato mira ad andare ben oltre i confini imolesi. “In relazione alla perdurante situazione di crisi che attraversa a ogni livello l’Italia, così come il resto del mondo, proponiamo il documento di giudizio di Comunione e Liberazione dal titolo La crisi, sfida per un cambiamento. Un contributo utile per un dialogo che favorisca una ripresa del nostro Paese”, si legge nell’invito.

Che lo si voglia o no, scrivono i ciellini, “la crisi esiste, e sta cambiando le condizioni di vita di milioni di persone in molti paesi, di sicuro in Italia. Ed è ormai chiaro a tutti che non esistono soluzioni politiche o tecniche. Le reazioni sono spesso determinate da due tendenze contrapposte: subirla, pensare di superarla addossando la colpa a qualcuno e finendo nel lamento; oppure ignorarla e fare come nulla fosse, senza mettersi in discussione. Invece la crisi costringe a rendersi conto del valore di cose a cui non si pensa finché non vengono meno: per esempio la famiglia, l’educazione, il lavoro”.

A Imola, d’altronde, l’avvicinamento fra mondo cattolico e mondo cooperativo non è una novità. Soltanto l’anno scorso, il vescovo Tommaso Ghirelli aveva dato la sua “benedizione” ufficiale alle coop: le sole aziende che “producono ricchezza e allo stesso tempo la redistrubuiscono”, come vorrebbero i principi cristiani di carità e uguaglianza. Senza contare che il sistema cooperativo ha dimostrato di aver resistito alla crisi economica meglio delle altre imprese.

di Elena Boromeo

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