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Legge elettorale, Cassazione: sì ai referendum
Ora deve pronunciarsi la Consulta

Addio Porcellum. I quesiti referendari puntano a ripristinare di fatto il "mattarellum", con un 75% di uninominale maggioritario e un 25% di proporzionale di lista. Ora deve pronunciarsi la Corte Costituzionale
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Addio Porcellum. La Cassazione ha verificato la validità delle firme raccolte da Idv e Sel per indire il referendum abrogativo dell’attuale legge elettorale. Ora la parola passa alla Consulta che deve valutare la costituzionalità delle richieste. Ma il passo più difficile è stato compiuto e il superamento della “porcata” ideata da Roberto Calderoli sembra ormai vicino. La volontà, del resto, referendum o meno, è condivisa da una parte consistente della maggioranza che sostiene l’esecutivo di Mario Monti, compreso Roberto Maroni. I quesiti referendari puntano a ripristinare di fatto il sistema elettorale “mattarellum”, con un 75% di uninominale maggioritario e un 25% di proporzionale di lista.

Il comitato referendario Firmovostoscelgo consegnò oltre un milione di firme lo scorso 30 settembre. La raccolta era partita su iniziativa dei promotori Andrea Morrone e Arturo Parisi, lanciata da subito da Idv e Sel, con l’intento di “impedire che la legge porcata sporchi anche il prossimo parlamento” così da tornare alla preferenza nominale. Il numero di firme raccolto ha segnato un record nella storia del Paese, dopo quello del 1993, quando, chiamati ancora ad esprimersi sul sistema elettorale, un milione e 37mila cittadini chiesero il referendum. “E’ un messaggio dal valore civile prima ancora che politico, ora il referendum sia il grimaldello democratico per scardinare il sistema”, ha commentato il leader di Sel Nichi Vendola.

Oggi la Cassazione a dato il via libera ai due quesiti referendari: le 500mila firme a sostegno della richiesta sono state verificate. I controlli sono stati interrotti a 534.334 firme per il primo quesito  e a 531.081 per il secondo. Adesso la valutazione successiva, sulla costituzionalità delle richieste, passa alla Consulta.

Soddisfatto il comitato per il referendum per i collegi uninominali. “Mentre attendiamo con rispetto la decisione della Corte Costituzionale circa l’ammissibilità definitiva delle due richieste, rinnoviamo l’invito affinchè il Parlamento voglia tradurre, con la massima celerità possibile, i quesiti referendari in una nuova legge elettorale, che consenta di ripristinare nella sua pienezza la rappresentatività delle Camere. In caso contrario, auspichiamo con decisione che sia consentito ai cittadini di metter fine alla inazione finora dimostrata, consentendo loro di votare il referendum elettorale”, si legge in una nota firmata a nome del comitato da Morrone e Parisi. Mentre il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha sottolineato come “questo p solo il girone eliminatorio. Ma la partita è ancora tutta da disputare”.

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