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Il sonno di Berlusconi e il lungo addio

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Visto dalla Camera dei deputati, il grande abbraccio di cui tanti parlano, appare piuttosto un lungo addio. Infatti, mi sento di sostenere e di predire, non ci sarà il viaggio insieme e non ci sarà uno sbocco armonioso e simmetrico in un altro Parlamento simile a questo.

Il fatto che Berlusconi si sia addormentato durante il discorso di Alfano che offriva la sua fiducia al governo Monti “con convinzione”, non deve far pensare all’inizio di un tempo tranquillo. La sua coalizione detta Pdl, vista da vicino, sembra la folla di un tram in corsa in cui non ci sono mancorrenti per aggrapparsi. Sbandano in modo vistoso, e dovranno per forza trovare appigli: le elezioni, comunque, si avvicinano.

Ma c’è di più. La Lega è fuori, è libera e si divertirà a rompere i vetri. Prendete una questione che non è economica, ma che spaccherà l’aula, la cittadinanza ai bambini di immigrati nati in Italia. Se il Pdl vota “sì”, rompe definitivamente con la Lega. Se vota “no”, ci sarà una frattura seria con il resto del Parlamento. Tener conto anche del fatto che quasi ogni decisione economica proposta al Parlamento avrà la stessa reazione beffarda della Lega, e dunque costringerà il Pdl a una continua difficile scelta.

Nel frattempo continuerà il sonno di Berlusconi? Probabilmente organizzerà l’attacco, in ogni caso inizierà la campagna elettorale, anche se non è chiaro con chi e guidata da chi.

Ci sono tutte le ragioni per prevedere una stagione di frantumazioni e turbolenze, anche se non più o non solo fra Pdl e Pd. Succederanno cose diverse, alcune imprevedibili, spaccature dentro i partiti, proliferazione di gruppi, ma non grandi serate, tra manate sulle spalle e cordiali compiacimenti.

Il Fatto Quotidiano, 19 novembre 2011

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