C’è chi dovrebbe farsi da parte e mettere a disposizione le proprie conoscenze per il futuro del Pd. È l’ora di capire in quali mani consegnare il partito. Perchè “questo è il Nostro Tempo”. Non usa mezzi termini Giuseppe Civati che, insieme a Debora Serracchiani, ha presentato l’evento “il Nostro Tempo”, in piazza Maggiore a Bologna, sabato 22 e domenica 23 ottobre.

La cartolina di Vasto, con Bersani, Di Pietro e Vendola? “È statica, ci vuole dell’altro”. La manifestazione dell’ex amico compagno Matteo Renzi a Firenze? “Lui fa altro, è solitario, noi saremo un qualche migliaio di persone in piazza Maggiore”. Civati non fa sconti a nessuno e rivolge le sue stoccate soprattutto a Massimo D’Alema e Walter Veltroni, due che “il loro tempo lo hanno avuto, sono stati alla guida di questo partito per vent’anni, forse è il momento di immaginare a chi consegnare il Partito Democratico per il futuro”. “Semplicemente devono mettersi a disposizione”, continua Pippo Civati, e come primo impegno suggerisce di presentarsi in piazza, a Bologna: “ci piacerebbe ci fossero anche loro a questa due giorni, magari uno sabato e l’altro domenica, sennò rischiano di litigare anche qui”.

Anche se un assente c’è già e si vede: Romano Prodi, invitato più volte da Civati (“a lui ho dedicato un personale tempietto votivo, è patrimonio dell’Unesco”). L’invito gli ha fatto piacere, come sempre, anche per l’affetto e il rispetto con cui é stato diramato, ma Romano Prodi non ci sarà. Il suo staff dichiara che l’invito non è stato nemmeno preso in esame perché il Professore nel prossimo weekend non è in città per motivi di lavoro.

Serracchiani e Civati hanno comunque organizzato un evento “non per candidare qualcuno, ma per candidare tutti”. Sul crescentone di piazza Maggiore verrà allestito un palazzo, simbolo di quel potere così distante dalla piazza. Mentre a Bologna quei due poli oggi opposti saranno uniti.

“A Roma una forza violenta ha impedito di far parlare quei tanti ragazzi che manifestavano e non tutti picchiavano – dice Civati –, qui a Bologna torneremo a fare un discorso politico. Non vogliamo fare del male a nessuno, non è un’iniziativa contro Bersani, che invece va tutelato come segretario”, lasciando trapelare da quel verbo la debolezza dell’attuale leader del Partito Democratico.

Un Bersani che “deve estendere il suo raggio d’azione, e parlo di alleanze con i cittadini, non con l’Udc o altri partiti, e noi cerchiamo di portare quest’alleanza in piazza a Bologna”. Debora Serracchiani spiega che “dal confronto emergeranno le cinque grandi campagne per cambiare l’Italia”, risposte che verranno date a “domande che oggi contano”: come cambiare la classe politica? Come debellare la corruzione? Come bloccare il consumo del suolo? Come dare risorse a chi vuole fare lavoro? Come cambiare lo stato sociale? “Ci piace pensare che i giovani possano prendere e assumersi delle responsabilità – dicono convinti i due organizzatori -. E questa è la cartolina da mandare da Bologna per vincere le elezioni”.

E su Matteo Renzi, che ha organizzato la manifestazione “Big Bang” a Firenze, Civati non si tira indietro: “Renzi fa altro. Io non ho litigato con lui, ma è lui che ha fatto la stessa cosa che avevamo organizzato insieme senza avvisare, da solo. È un po’ come quando ti molla la fidanzata, non è che puoi recriminare. Quindi va benissimo così, la sua cartolina è solitaria, noi saremo un qualche migliaio in piazza Maggiore”. E sembra impossibile immaginare un ravvicinamento “perché avvicinarsi a un Big Bang può anche essere pericoloso”. Renzi è un “uomo politico di fama nazionale che ha voluto marcarsi come leader moderato, e ci sta riuscendo. In bocca al lupo”.

Civati non chiede “adesioni, ma confronti. Vogliamo un dialogo che inizi e prosegua nei prossimi mesi per vincere le elezioni”. L’iniziativa vedrà comunque numerosi protagonisti del Partito Democratico, come Rosy Bindi, Enrico Franceschini, Tito Boeri, e altri protagonisti della politica nazionale, come il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Non ci saranno comizi, ma coppie che si susseguiranno sul palco per dibattere sulle cinque domande su cui si basa la manifestazione.

“Confronti particolari – spiega Serracchiani – come quello fra Nicola Zingaretti e Vasco Errani o quello fra un’attrice che interpreterà l’evasore fiscale e un fiscalista, o ancora fra blogger e politici”. L’idea è quella di creare un “senso di appartenenza e alleanza con la società, che si allarghi a tutti”. L’evento avrà inizio la mattina di sabato fino a sera, con la chiusura di Max Casaccio, fondatore e anima dei Subsonica, e proseguirà la mattina di domenica fino all’ora di pranzo.

Ma perchè proprio Bologna? “Non è una scelta casuale – spiegano gli organizzatori -, ma qui siamo nella città dove ci fu la Bolognina e poi l’Ulivo, siamo al centro del paese e nel centro del paese noi scegliamo la piazza al centro della città. Perchè il nostro obiettivo è rendere centrale il Pd”. Da qui vogliono ripartire Civati e Serracchiani, con un festival della politica aperto a tutti e con il coinvolgimento di tutti.

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