“Il prossimo 12 dicembre saremo tutti licenziati: 125 famiglie senza più lavoro”, dice grintosa una lavoratrice della Jabil, azienda di telecomunicazioni di Cassina de Pecchi, e ancora: “A 53 dove lo trovo un lavoro?” aggiunge una collega che sorregge lo striscione. Sono queste alcune delle tante voci che si sono alzate davanti alla sede di Regione Lombardia per rivendicare la tutela dei posti di lavoro a rischio. “Le commesse ci sono”, dicono i lavoratori che aggiungono come a mancare siano strategie e investimenti industriali sul territorio di Giovannij Lucci
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Milano, presidio dei lavoratori della Jabil
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