Milano, pensionata viene uccisa per 20 euro. Confessa vicino di casa
C’è un banale prestito di 20 euro all’origine dell’omicidio di Lucia Scarpa, la sarta in pensione di 70 anni trovata morta nella sua casa a Milano martedì 4 ottobre: lo ha confessato alla polizia un filippino, di 38 anni, vicino di casa della donna.
L’omicidio è avvenuto lunedì pomeriggio, 3 ottobre, il giorno prima del ritrovamento del corpo. L’uomo, che era sotto l’effetto di stupefacenti (lo shaboo, una metanfetamina sintetica utilizzata fra i consumatori di droga orientali), ha litigato con l’anziana dopo che la donna gli aveva chiesto la restituzione del prestito di pochi euro. La discussione è subito degenerata e l’uomo ha estratto un coltello sportivo, (ha dichiarato agli investigatori di averlo sempre con sé), e l’ha colpita una decina di volte. Quindi ha simulato una rapina portando via una borsetta con pochi soldi e un orologio. Le sue dichiarazioni sono per ora al vaglio degli inquirenti coordinati dal pubblico ministero Marcello Tatangelo. L’arma non è stata ancora trovata così come gli oggetti rubati.
Il filippino abita al quarto piano dello stabile in via Romolo Gessi al numero 53 dove viveva da sola la pensionata: fatale un incontro casuale sul pianerottolo. La Mobile ha ipotizzato un coinvolgimento dell’asiatico sentendo i familiari della vittima: probabilmente da tempo c’era tensione fra l’anziana e l’uomo che vive con la moglie e due figli piccoli. Secondo i riscontri della questura, l’omicida è incensurato, in regola con i permessi di soggiorno e lavora come inserviente in una palestra del centro città. La sua reazione spropositata è stata quasi certamente causata dall’uso di droga.
Hanno così trovato conferma le indagini della Mobile indirizzate a qualcuno che conosceva la pensionata, vedova e cardiopatica. Infatti, nessuna effrazione era stata rilevata nell’appartamento dove ogni cosa era perfettamente in ordine. Molto rapidamente erano stati esclusi dai sospettati due persone che disponevano delle chiavi dell’appartamento, e cioè un uomo che innaffiava alla signora le piante d’estate e una domestica che andava ogni due settimane a fare le pulizie. In serata la confessione del filippino ha chiarito il giallo.