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Basta un po’ di zucchero e la crisi va giù…

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È bastato un semplice annuncio da parte delle banche centrali, per interrompere il mortale “vortice greco” che avvolgeva ormai l’intera zona Euro. Stati che crollano, banche sull’orlo del fallimento, recessione, miseria… Da ora in poi le banche centrali forniranno alle banche e al mercato interbancario “tutta la liquidità” di cui hanno bisogno . E … puff! L’ossigeno è tornato. I corsi azionari sono risaliti; sul mercato interbancario la fiducia è tornata. Persino gli spread fra Italia e Germania, che c’entrano poco, hanno recepito il cambio di direzione della Bce, e hanno registrato il più deciso arretramento da diverse settimane a questa parte. Perché? Ma è semplice. La liquidità delle banche centrali non ha limiti. Sono istituzioni uniche: credibili al 100%. Hanno la bomba atomica, e hanno cominciato a usarla. “Senza limiti”: sono le parole chiave.

L’impatto sulla vita reale della gente è immediato (ma del tutto insufficiente). Il credito più facile deciderà la vita di diverse piccole e medie imprese. La caduta degli spread italiani – ancora tutta da consolidare –  consentirebbe meno austerità nella prossima finanziaria. E così via.

C’è voluto l’intervento di Obama, e le pressioni congiunte dell’America (Fed: tassi d’interesse = 0,25%), del Regno Unito (Bank of England, tassi = 0,50%), del Giappone (BoJ, tassi = 0%), e della Banca Centrale Svizzera (tassi = 0%)  – preoccupati per le ricadute dell’imminente crash della zona euro -, per convincere la recalcitrante Banca centrale europea (che ha i tassi più alti: 1,5%) a isolare Stark di Mordor, a mettere da parte i mal riposti timori di inflazione, a concentrarsi sulla casa comune in fiamme. Pare che Bernanke abbia detto a Trichet: “Jean Claude, la domanda in Europa è talmente depressa che non riuscite neanche a riassorbire milioni di disoccupati. Figuriamoci se in queste condizioni può iniziare una spirale inflattiva prezzi-salari…  Sono solo fantasmi!” E Trichet ha ceduto.

Ora però tocca ai titoli pubblici: una garanzia aperta e totale della Bbe, come quella data ieri alle banche, metterebbe istantaneamente fine alla speculazione contro l’Italia e la Spagna. L’annullamento degli spread faciliterebbe enormemente il compito del PIIGS. In cambio la Bce chiede istituzioni e regole europee abbastanza forti da garantire con certezza la riduzione dei debiti pubblici. L’appuntamento è per Ottobre. Ah!, i tempi della politica…

Subito dopo tocca all’economia reale. La liquidità immessa nel circuito finanziario non arriva alle famiglie. Perciò i consumi languono, e così le vendite delle imprese, il Pil, le entrate fiscali. Manca l’aria. I bilanci delle banche, delle imprese, degli Stati, non si risanano se l’economia sottostante (la spesa delle famiglie) non si riprende. Bisogna avere il coraggio di bypassare il circuito della finanza, e immettere liquidità direttamente nell’economia reale.

Chi pensa che la moneta non abbia effetti reali, o fa solo danni, farebbe meglio a riflettere. Idem chi pensa che l’unica via d’uscita per l’Italia sia moltiplicare all’infinito e oltre ogni limite le manovre di austerità. O chi pensa che l’Italia non abbia bisogno dell’Europa, e la Germania dell’Italia. L’Europa è rimasta per tre anni inchiodata sulla croce dell’ortodossia monetaria. Può bastare.

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