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La Biennale e la voragine mangia soldi

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Tra qualche giorno si aprirà a Venezia la Mostra internazionale del Cinema; mai come quest’anno la rassegna, grazie al lavoro del direttore Marco Muller e dei suoi collaboratori, si presenta ricca di appuntamenti di qualità, forse una delle migliori di queste ultime stagioni.

Proprio per questo sarebbe ancora più grave che l’attenzione generale e mediatica si focalizzasse solo sulla grande voragine che avrebbe dovuto ospitare il nuovo palazzo del cinema, annunciato nel 2007, e che avrebbe dovuto essere inaugurato proprio in occasione della edizione dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Continuiamo a ritenere che spetti al ministero promuovere un’inchiesta per accertare cosa sia accaduto e le responsabilità di un fallimento annunciato, ma soprattutto spetta al ministero, di intesa con gli enti territoriali e la Biennale, indicare un nuovo progetto che non ripercorra nei metodi e nel merito la strada del passato.

Per queste ragioni abbiamo depositato una interrogazione urgente per chiedere al ministro Galan di utilizzare la mostra per dare certezze e per ascoltare, cosa mai accaduta sino ad oggi, anche il punto di vista dei responsabili della mostra medesima, delle categorie produttive del cinema e di quanti dovranno utilizzare nel futuro le nuove strutture.

Quello che serve attualmente non è la definizione solo e soltanto dei metri cubi da realizzare al lido di Venezia, ma idee che ridiano entusiasmo e progetti che servano davvero al futuro del cinema e delle attività permanenti e, cosa non secondaria, siano all’altezza della tradizione e del prestigio della mostra internazionale e della città di Venezia.

Se ciò non sarà nessuno si lamenterà se l’assemblea sarà convocata comunque e nei modi che si renderanno possibili.
In ogni caso dal momento che i grandi eventi e i relativi commissariamenti furono deliberati anche dal Parlamento, ci sembra giusto e persino doveroso che la discussione investa anche le aule parlamentari.

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