A bordo della Papamobile, regalo della Mercedes, Papa Benedetto XVI ha fatto il primo bagno di folla a Madrid. In una giornata in cui rimbombano le polemiche per la dura repressione della notte scorsa contro la manifestazione laica alla Puerta del Sol.

Ad attendere da giorni il Pontefice migliaia di pellegrini, accorsi nella capitale spagnola per partecipare alla Giornata mondiale della Gioventù. Il primo discorso il Papa l’ha fatto all’aeroporto di Barajas. E forse alludendo anche alle proteste organizzate contro il suo arrivo, ha chiesto rispetto per i cattolici: “Non pochi giovani a causa della fede in Cristo, soffrono di discriminazioni. Niente e nessuno vi può togliere la pace, non abbiate vergogna del Signore”. Le sue parole erano indirizzate a circa duemila giovani fedeli giunti ad accoglierlo, insieme alla famiglia reale spagnola e a esponenti del governo tra cui il premier José Luis Zapatero.

Anche Re Juan Carlos I nel suo intervento si è rivolto ai giovani, sostenendo che non sono tempi facili e che si percepisce nella gioventù “una profonda crisi di valori. Dobbiamo raddoppiare il nostro appoggio. Le loro aspirazioni e problemi devono essere le nostre priorità”. Sono questi i toni quindi con cui si apre la quattro giorni di visita del Papa. Un evento in cui il governo Zapatero potrebbe essere costretto a incassare critiche per la sua politica a favore dei diritti civili, elemento che ha contraddistinto l’operato socialista sin dall’inizio del mandato. L’esecutivo spera in questi giorni che il messaggio di Benedetto XVI mantenga un “carattere globale” e che non si focalizzi sulle questioni di politica spagnola. E’ questo almeno l’auspicio del ministro Ramón Jáuregui, che ha sottolineato che l’esecutivo difende la separazione tra Stato e Chiesa.

Ma sul governo Zapatero intanto arrivano le critiche per la repressione di ieri contro la manifestazione laica. Isquierda Unida ha chiesto le dimissioni della delegata dell’esecutivo Dolores Carriòn, in quanto responsabile, dice IU per “il deplorevole dispositivo poliziesco, con l’obiettivo di impedire una protesta legittima”. Il percorso della manifestazione era stato infatti autorizzato dai responsabili del governo. Ma sulle tv e su Internet stanno facendo il giro del mondo le immagini delle cariche contro i manifestanti. All’iniziativa indetta per denunciare l’uso di finanziamenti pubblici per la visita del Papa, avevano aderito oltre 150 associazioni e organizzazioni laiche, del dissenso cristiano oltre che molti indignados a livello personale. Dopo le prime tensioni e gli scambi di insulti con i cattolici presenti alla Puerta del Sol, la situazione è degenerata.

Secondo alcune testimonianze, gli agenti hanno prima di tutto fatto allontanare dalla piazza i pellegrini. In seguito sarebbe partito dai manifestanti un breve lancio di bottiglie di plastica contro i cordoni di polizia. E di seguito sono scattate le cariche a ripetizione. “Ho avuto paura, non so cosa sia successo all’improvviso – dice Lidia Ucher, giornalista blogger spagnola – ho ancora il corpo che trema dal terrore. Ho sentito che la mia vita era nelle mani di chi avrebbe dovuto proteggermi. Come cittadina sono ferita, non solo per le botte che ho preso”. Tra i manifestanti laici si contano alcune decine di contusi. Sei i fermati. La maggior parte aveva reagito alle cariche alzando le mani in aria.

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