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Persino le borse non lo vogliono più

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Povero Silvio“, per una volta,  ci verrebbe voglia di solidarizzare con Antonio Cornacchione che ha spesso indossato la maschera del fan innamorato, pronto a difendere sempre e comunque il capo, l’uomo che non può sbagliare mai, neppure quando chiama in Questura, nel cuore della notte, per salvare la nipote minorenne dell’ex presidente egiziano.
Cosa avrebbe mai detto il generoso Cornacchione di fronte all’annuncio che il vecchio presidente è stato costretto a recarsi alle Camere alle 17,30,  per “non disturbare la chiusura delle Borse“?

Ormai quest’uomo è considerato un pericolo pubblico, le sue parole e persino  i suoi silenzi, entrambi dannosi, possono addirittura contribuire ad aggravare la crisi, anche perche’ parla quando dovrebbe tacere, e tace quando dovrebbe almeno far finta di essere ancora il presidente del consiglio.

Fermatelo in tempo, o almeno fatelo parlare a mercati chiusi…“, così debbono aver pensato a Piazza affari e così debbono aver trasmesso le loro preoccupazioni a chi di dovere.
Com’è e come non è il discorso spot del presidente è stato spostato in orari meno dannosi per la finanza pubblica e per le situazioni democratiche.

Per altro il Berlusconi travestito da Obama, con venti centimetri in meno, e venti anni in più, non ha detto proprio nulla, ha ripetuto le cose di sempre, ha candidato se stesso alla successione a sè medesimo. Solo i suoi tg sono riusciti a scorgere  qualcosa di epocale in un discorso che non lascerà traccia neppure nei verbali delle Camere.

L’uomo che, più di ogni altro, incarna le ragioni del fallimento politico, etico e sociale di questo ventennio, ha candidato se stesso alla successione di sè medesimo. Gli operatori di borsa, che pure lo hanno colpevolmente sostenuto per anni, hanno già chiesto l’espatrio in massa!
Quello che ha detto era inutile, ripetitivo e scontato, quello che non ha detto è invece grave ed inquietante.

Perchè non ha risposto alle accuse del ministro Tremonti? Chi spiava chi? Perchè il ministro Tremonti teme che contro di lui si stia utilizzando il “metodo Boffo”? Quando e perchè lo stesso metodo fu usato contro la signora Veronica, contro Fini, contro il giudice Mesiano, tanto per fare qualche esempio? Per caso il presidente del consiglio conosce il nome dei mandanti di quel pestaggio politico e mediatico?

Abbiamo un grande rispetto per l’appello del presidente Napolitano alla coesione sociale,  ma prima occorre una rinnovata “coesione etica e civile”, senza  la seconda non potrà mai sussistere la prima.

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