da TEL AVIV – Mentre la “protesta delle tende” si espande in tutto lo Stato di Israele (Leggi l’articolo di Joseph Zarlingo), la società civile si dà appuntamento a Tel Aviv: sabato sera tra le tende di boulevard Rotschild c’erano più di di 20mila persone. Un corteo festoso ha attraversato la città. I manifestanti hanno protestato (e continuano a protestare) contro l’elevato costo delle case che taglia fuori dal mercato immobiliare i giovani della classe media israeliana e le fasce più deboli. La piazza si ispira alle grandi piazze diventate simbolo della “Primavera araba”: “Il cartello sulla nostra tenda – racconta un manifestante – dice: ‘Rotschild, un angolo di piazza Tahir’. Noi ci consideriamo parte della primavera del Medio Oriente, noi vogliamo la rivoluzione!”. Intanto il sindacato delle autorità locali annuncia lo sciopero per il primo agosto. E anche la principale federazione sindacale, Histadrut, minaccia il premier Benyamin Netanyahu. Il piano case annunciato dal governo non ha convinto i giovani a levare le tende  di Cosimo Caridi e Andres Mazzia

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