Umberto Bossi a Pontida

“Aspetto con ansia il giorno, è il momento della svolta”, scrivevano online i leghisti alla vigilia di Pontida. La base del Carroccio era in attesa delle parole di Umberto Bossi che, dopo la batosta delle amministrative e del referendum, avrebbe dovuto annunciare sul “sacro” prato le linee di una nuova rotta politica. I militanti sognavano l’addio all’abbraccio mortale di Silvio Berlusconi e la corsa solitaria alle prossime elezioni politiche da indire, se necessario, anche a breve. L’epilogo del raduno? Applausi per il Senatùr e ovazione per Maroni premier. Ma anche tanta delusione tra le fila degli elettori del Nord.

Non c’è consenso sul trasloco dei ministeri in Padania che, anziché trasferiti, per alcuni “andrebbero bruciati”. Sul forum dei giovani padani questa proposta è definita contraria alla linea della Lega, perché promuove assenteismo e sprechi. Secondo lonewolf 10 infatti “spostare ministeri significa (nel breve termine) aumentare la spesa pubblica” oltre alle “difficoltà logistiche: che facciamo licenziamo tutti i romani che lavorano al ministero, resettiamo e assumiamo tutta gente del Nord? Suvvia, è solo uno spot elettorale!”. Senza contare che “i ministri sono anche parlamentari e devono votare perché la maggioranza è risicata. E allora chi ci lavora al ministero? Evviva l’assenteismo!”. Andromeda, in sintesi, riassume perfettamente il pensiero padano: “Per essere più precisi, che ci siano 4 ministeri a Milano, al padano veneto o piemontese probabilmente non gliene frega una mazza”.

Pollice verso anche sul carisma di Umberto Bossi. Gianfranco M definisce Pontida “uno spettacolo patetico”, Durin Cuoracciaio avverte invece i malumori e scrive del Senatùr: “Mi sembra proprio che la base leghista non lo voglia più. Sinceramente, vedo molto più leghista Maroni (sebbene non mi sia simpatico)”. Alsesto22 rincara la dose. Vede in Matteo Salvini il futuro leader e attacca il premier: “Sono delusissimo. Scrivo dal mio palmare mentre ascolto Bossi. Umberto non è più quello di una volta. Salvini a capo della Lega. Berlusconi ci ha distrutto”. L’eurodeputato milanese ai vertici delle preferenze fra gli elettori del Carroccio si è detto favorevole all’ipotesi di Maroni a Palazzo Chigi visto che è “leghista e milanista”. Una dichiarazione che fa sorgere qualche dubbio a Exfisio: “Un eurodeputato che dice che un premier può andar bene perchè tifa per quella squadra mi sembra riduttivo, sbaglio?”.

Il cambio di leadership, però, pare sia un’esigenza ormai diffusa per chiudere l’epoca del sodalizio “B&B”, ovvero Bossi e Berlusconi, come lo chiama Dodo_Pd: “Basta Bossi. Inutile prenderci in giro. A chi guarda ai fatti più che alle parole e ai contenuti più che al tono, domando: quali sono stati i grandi successi di Bossi in questi innumerevoli anni di governo? Il federalismo? Tutto da vedere e poi preso così non significa nulla”.

Malumori pure sulla pagina facebook del ministro Maroni, con oltre 12mila iscritti. Biagio chiede alla Lega di svegliarsi dal torpore e di abbandonare il premier (“Leghisti svegliatevi ma che avete avuto in cambio per aver salvato dalla galera Berlusconi?”) e Massimiliano osserva che il Carroccio si è fatto circuire da cadreghe (poltrone) e danè (soldi). Roberto è indignato invece da un ministro della Repubblica che, pagato con il denaro di “Roma ladrona”, grida ‘Viva la Lega’ e ‘Padania libera’ e poi “prende migliaia di euro al mese di stipendio”. Emergono anche le critiche contro la proposta dei ministeri al Nord (“La lega vuole la secessione e i ministeri al nord. E’ un controsenso”) e Marco evidenzia la demagogia della proposta a fronte della mancata abolizione delle province. Una promessa non mantenuta.

Commenti piccati anche sulla pagina di Matteo Salvini contro il porcellum di Calderoli (“Prima concordate una nuova legge elettorale con l’opposizione meglio è per voi”). Ma il leit motiv è sempre il divorzio da Berlusconi. E se non dovesse avvenire? “Buon suicidio”, nota Andrea. Passata Pontida Salvini prova a distogliere l’attenzione dei militanti e, tornato in Consiglio comunale a Milano scrive oggi pomeriggio su facebook: “Nel discorso in aula sulla Milano di domani penso di citare fra gli altri Gianni Brera e Monsignor Maggiolini. Che ne dite?”.

E sul forum di Radio Padania cosa ne pensano? Impossibile saperlo, è “momentaneamente chiuso”. Ma il blackout dura dal primo turno delle amministrative.