Un gruppo dall’età media di 40,3 anni, con quattro donne su otto, che ospita cinque matricole e tre persone che vantano già esperienze di ‘governo’, anche se due sono assessori da meno di due anni. Sette dei protagonisti sono laureati e tutti parlano almeno tre lingue. Non solo: in squadra c’è qualcuno che ha partecipato a 20 campionati di serie A1 di pallamano, totalizzando 45 presenze nella nazionale italiana, ma anche qualcuno che, su commissione dei Musei Vaticani, ha realizzato la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali. C’è tutto questo e anche di più nella nuova giunta di Andrea Gnassi, il neo sindaco Pd di Rimini che al ballottaggio del 29 e 30 maggio ha battuto col 53,47% il candidato di Pdl e Lega Nord, l’ex Msi Gioenzo Renzi, rimasto indietro di sette punti.
Ma soprattutto, la giunta di Gnassi rappresenta un caso pressoché unico in Italia perché, prima che altrove, è nata su internet, e precisamente su Facebook. Parallelamente a una conferenza stampa di presentazione virtuale a Palazzo Garampi, ovvero senza assessori, Gnassi annunciava per filo e per segno i dettagli del suo team attraverso il più famoso dei social network.

Social network di cui lo stesso sindaco riminese non da oggi è fan, tanto da vantare due distinti profili anche se d’ora in poi, conferma, lascerà in vita solo quello “istituzionale”, riferito all’Andrea Gnassi “politico”. Poco prima delle 16.30, l’ora X fissata per l’annuncio dei nuovi assessori da parte di Gnassi alla stampa convocata in municipio, la rete già fremeva a Rimini. In particolare, dopo l’annuncio del sindaco di voler chiudere uno dei due profili, gli utenti “amici” hanno iniziato a chiedere certezze sul da farsi.

Gnassi, allora, è dovuto intervenire con un post personale: “La composizione della giunta e i relativi dettagli verranno comunicati in anteprima su questa pagina. Anche tutta la comunicazione politica e la possibilità di interagire con il sindaco d’ora in avanti è spostata nella pagina ‘istituzionale’. Per i naviganti alle prime armi, dovrete aprire e cliccare sul pulsante Mi Piace”, scriveva il sindaco un minuto prima di incontrare la stampa. Dopo una breve attesa, i nomi che contano avevano già invaso la rete.

Venendo ai dettagli della nuova compagine di governo riviarasca, Gnassi (nato nel 1969) si tiene le deleghe a Politiche del Turismo, Piano Strategico, Università. Il vice sindaco è Gloria Lisi, responsabile di Politiche dell’Educazione e della Famiglia, Welfare e Protezione sociale, Politiche abitative, Città dei bambini. Nata il 30 giugno 1977, è stata pure presidente della cooperativa “Madonna della Carità”. Tra gli assessori uscenti viene confermato solo l’ex ‘sceriffo’ Roberto Biagini (Pd), che d’ora in poi si occuperà di Tutela e Governo del Territorio, Lavori Pubblici, Mobilit.

Per le deleghe Risorse umane, Risorse finanziarie, Patrimonio, Partecipate, Politiche dello sport e del Benessere arriva un ex campione sportivo, Gian Luca Brasini. Nato a Rimini l’8 dicembre 1968, Brasini offre una laurea in Economia e Commercio. Il fiore all’occhiello di Brasini è quello di aver partecipato a 20 campionati di serie A1 di pallamano, totalizzando 45 presenze nella nazionale italiana.

Un assessore più politico, invece, è Irina Imola, in quota Italia dei Valori: con le deleghe Servizi al Cittadino, Trasparenza amministrativa, Diritti dei consumatori, Semplificazione amministrativa e Politiche comunitarie, Imola, nata a Rimini il 19 giugno 1974, ha una laurea in Filosofia, che insegna al liceo artistico statale ‘Federico Fellini’ di Riccione.

Da Cesena, dove è nato il 15 agosto 1958, arriva poi Massimo Pulini, pittore e storico. Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, storico dell’arte “tra i più autorevoli in ambito nazionale e internazionale”, scrive Gnassi sempre su Facebook, Pulini ha scritto diversi saggi storici, in particolare riguardanti artisti dei Seicento. Consulente della più importante collezione privata di pittura del Seicento europeo, la raccolta Luigi Koelliker di Milano, Pulini come pittore ha esposto in importanti gallerie private e pubbliche, sia italiane che straniere. Su commissione dei Musei Vaticani, ha realizzato la decorazione della volta di una delle stanze degli appartamenti papali. Dal 2002 ha pubblicato cinque saggi di storia dell’arte e, nel 2011, il suo primo romanzo.

Per la città di Rimini si occuperà di Cultura, Identità dei luoghi e degli spazi. Assessore rosa anche negli ambiti Politiche del lavoro, Formazione, Tempi della città, Politiche di Genere, Rapporti con il territorio. Protagonista è Nadia Rossi, nata a Rimini il 6 febbraio 1974 e in possesso di un diploma di Ragioniere e Perito Commerciale: soprattutto, è un’impiegata precaria. Direttamente dalla Provincia di Rimini, invece, arriva la conferma di Jamil Sadegholvaad: nato a Rimini il 14 giugno 1972, laurea in Scienze Politiche, commerciante, dal luglio 2009 è assessore a Industria, Artigianato, Agricoltura, Pesca, Attività venatoria, Statistica, Valorizzazione Centri Storici della Provincia di Rimini.

Gnassi lo ha ‘soffiato’ al presidente provinciale Stefano Vitali per averlo al lavoro su Attività economiche, Politiche della Sicurezza e della Legalità, Polizia Municipale. Chiude il cerchio un’altra donna, questa volta più che gradita alla Federazione della Sinistra: nata a Maniago (Pordenone) il 3 novembre 1980, laurea in Scienze Politiche, dal giugno 2009 è assessore al Comune di Riccione a Politiche comunitarie, Sistemi informativi e Innovazione tecnologica. Dal marzo 2010 Visintin è tra le fondatrici del Comitato Acqua Bene Comune di Rimini, divenendone presidente. Gnassi l’ha voluta al lavoro su Ambiente, Energie, Politiche per lo Sviluppo sostenibile, Innovazione tecnologica, Politiche giovanili, Pace.
Tirate le somme, chi boccia Gnassi e compagnia è più che altro il Movimento 5 Stelle, forte in città del 12% conquistato alle comunali. Parlando de “Il sacco di Rimini”, i ‘grillini’ poco prima della chiusura del toto giunta hanno elencato tutti gli ingressi, a vario titolo, nella nuova maggioranza per sostenere che il cambiamento non arriva. Si parte con la candidata in pectore alla presidenza del Consiglio comunale Donatella Turci, assessore uscente nonché moglie del consigliere regionale del Pd Roberto Piva: è “la conferma che in Italia si continua ad essere premiati dopo avere causato evidenti danni, in questo caso danni fatti allo sport riminese”, attacca il M5S. Si procede con la possibile conferma del capogruppo Pd Marco Agosta, “forse perché ha dimostrato grande capacità di tenere unito il gruppo di nullità consiliari del Pd”, ironizzano i ‘grillini’. I quali ritengono però la “vera chicca” lo stesso neo assessore Visintin, bollando tutto come una “cambiale riscossa per la svendita referendaria, una sorta di scambio-baratto che ha permesso al nuovo sindaco di approfittare del lavoro svolto da altri per raccattare qualche voto in più al ballottaggio: vergogna”.

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