Pdl, primarie per tutti. Angelino Alfano, segretario designato da Silvio Berlusconi, le ha definite “principio giusto”. E la battaglia, ancora prima della verifica delle urne, si gioca in Rete dove si fa già strada il rischio di infiltrazioni dell’opposizione.

A cogliere la proposta del ministro della Giustizia è stato Libero: sabato infatti il quotidiano ha lanciato un sondaggio online che però non si è rivelato attendibile per conoscere le reali intenzioni dei fan del centrodestra. In un video su youtube, infatti, un utente ha mostrato di potere votare all’infinito per lo stesso candidato e Ignazio La Russa, ad esempio, è riuscito a guadagnare 5mila voti in una sola notte. Libero ha attribuito la colpa ai “furbetti di web e Facebook” convinto che “si è scatenata la corsa a chi ‘inquina’ più velocemente il nostro sondaggio”. Di chi si tratta? Di “fan organizzati dei politici in questione o, più probabilmente, elettori di sinistra desiderosi di screditare l’iniziativa”, scrive oggi Massimo De’ Manzoni in prima pagina. Ma questa mattina si riparte: il sondaggio si azzera e ricomincia ex novo. Tuttavia, per votare bisognerà inserire il proprio indirizzo mail. A mezzogiorno in testa c’è Angelino Alfano, seguito da Roberto Formigoni, Giulio Tremonti e Guido Crosetto.

Intanto anche la base si mobilita su Facebook con qualche gruppo contro le primarie (“No alle primarie nel Pdl”). Qualcuno poi ironizza sulle parole del premier del 3 giugno scorso (“Infiltrati di sinistra che votano alle primarie del Pdl”). Il Pdl di Genova ha creato invece un gruppo ad hoc, perché “le primarie sono la realtà geniale che ha portato la sinistra nella nostra politica, vero esempio di democrazia reale e ora le vogliamo anche nel Pdl per farlo rinascere e riavvicinare alla gente”. Anche in questo caso, però, c’è il sospetto di intrusioni esterne visto che il gruppo è chiuso e sono gli amministratori a decidere chi può iscriversi.

Si parla di selezione della classe dirigente anche sui forum del Pdl, nonostante per ora si discuta più della scelta delle primarie che dei nomi. Per alcuni il sistema rischia di essere una strategia copiata dal Partito democratico per speculare sui militanti. Su Spazio Azzurro ad esempio Cristina osserva che “il Pd non lo ammetterà, ma le primarie furono introdotte per fare cassa. I sostenitori del Pd prima di votare alle primarie offrono 2/3 euro agli organizzatori”. Per Vera invece sono necessarie “primarie vere per un profondo rinnovamento democratico dal basso dei politici locali. Se no, si votino da soli”.

Sul sito del Popolo della Libertà, il partito mette le mani avanti con le dichiarazioni di Raffaele Fitto che punta alla stesura di “regole chiare e precise per evitare che ci possano essere degli estranei che mettano in discussione anche le modalità di partecipazione”. Lo stesso timore sugli ‘infiltrati di sinistra’ che aveva manifestato nei giorni scorsi Silvio Berlusconi.

Su Twitter si discute di primarie attraverso il sondaggio condotto dall’istituto Crespi e realizzato per Agorà di RaiTre, che viene rilanciato online dagli utenti. Dall’indagine emerge che l’80% dell’elettorato di centrodestra è favorevole alle primarie e per il 21% il successore più adatto sarebbe Angelino Alfano seguito al 18% da Roberto Formigoni e Gianni Alemanno a pari merito. In un tweet MarinoPdl spiega che “chi nel Pdl non vuole le primarie sa che nella propria vita non sarebbe eletto nemmeno consigliere in un condominio” e per Nowandthen spunta l’ipotesi del sindaco di Firenze: “Se facessero le primarie del Pdl io Renzi lo voterei volentieri”.

Poco entusiasmo invece per i militanti del Carroccio, dove la discussione non appassiona. Sul Forum dei giovani padani i commenti sono pochi ma molto chiari e calcano la mano sul presidente del Consiglio. Come quello di Max_padanolibero che scrive: “Da padano non posso tollerare una alleanza con un partito comandato da un Berlusconi, con le sue dubbie amicizie, e ora con Alfano, altro personaggio che un padano non dovrebbe tollerare! Andiamo al voto, altrimenti scendiamo ai minimi”. E hotdog estende l’invito delle urne anche al Carroccio: “Anche la Lega – osserva – deve fare le primarie per scegliere i candidati sindaci, i presidenti di provincia e i parlamentari”.

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