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Un massone cucina per il Papa

E' Eligio Paties Montagner, 69enne titolare dello storico ristorante veneziano «Do forni» di Sestiere San Marco. Si tratta di un appartenente alla Gran loggia d'Italia, l'obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi
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Venezia, visita Pastorale del Santo Padre Benedetto XVI

Per il grande pranzo della domenica nel Palazzo Patriarcale di Venezia, che vedrà Benedetto XVI banchettare con i vescovi del Nordest al termine della sua visita pastorale in Triveneto, si erano messi in gioco i migliori ristoratori della Laguna. Servire il Pontefice sarebbe stato per ciascuno di loro un motivo di orgoglio personale; ma anche un vanto da esporre a imperitura memoria nel proprio locale. Qualche giorno fa, dunque, si è saputo finalmente chi avrà l’onore di entrare nei sacri palazzi e cucinare le pietanze per il Papa e per i vescovi: è Eligio Paties Montagner, 69enne titolare dello storico ristorante veneziano «Do forni» di Sestiere San Marco. Un dettaglio: Montagner, considerato uno dei migliori ristoratori della zona è anche un massone. Per la precisione un appartenente alla Gran loggia d’Italia, l’obbedienza di Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi.

Il suo nome era comparso anche nelle discusse liste pubblicate qualche anno fa dal mensile La Voce delle Voci di Napoli: in quegli elenchi Montagner veniva indicato come commerciante e residente a Venezia. Ai «Do forni», ritrovo dell’alta borghesia lagunare, per altro, è spessissimo ospite anche Luigi Danesin, l’ex Gran Maestro della Gran loggia d’Italia per ben due mandati, lui pure veneziano. C’è da chiedersi: erano a conoscenza gli organizzatori diocesani di questi particolari? Inoltre resta da capire come la prenderà lo stesso Ratzinger. Era stato lui il 26 novembre 1983, da prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, a scrivere in una nota, rimasta famosa, che “rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita”. E che, dunque, “i fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”.

di Pier Clerici

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