Cultura

“7 mosse per l’Italia”, una traversata oceanica per salvare il Paese

Una crociera molto particolare con a bordo artisti, imprenditori scrittori e marinai Ventidue uomini e donne che oltre a navigare, avranno il compito di mettere a punto un programma per migliorare la situazione italiana

di Eleonora Bianchini

Da Genova a New York a bordo di una barca a vela. Una traversata simbolica per risvegliare l’Italia, dalla riforma della politica alla laicità dello Stato. Il velista Giovanni Soldini e Oscar Farinetti di Eataly sono i “capitani” che hanno messo in piedi un equipaggio di 22 uomini e donne “di pensiero e di azione”. Il loro compito? Oltre alla navigazione, avranno sette mesi per mettere a punto il programma “7 mosse x l’Italia” per migliorare la situazione del Paese.

Scrittori, imprenditori, artisti e marinai. Tutti a bordo di un ketch di 22 metri che salperà il 25 aprile dalla Città della Lanterna per approdare nella Grande Mela il 2 giugno. L’alfa del viaggio sarà la Liberazione, l’omega la Festa della Repubblica.

I 22 si alterneranno nel corso delle quattro tappe del viaggio che dopo Genova toccherà Palma de Maiorca, Gibilterra e Madeira, per concludersi a New York.

Tra di loro ci saranno Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Illy e Matteo Marzotto oltre agli scrittori Alessandro Baricco, Giorgio Faletti e Simone Perotti. Anche la gastronomia sarà made in Italy grazie ai quattro chef che prenderanno parte alla traversata e cucineranno ogni giorno con un budget di 4,50 euro a persona.

La stesura delle sette mosse non sarà però limitata a un confronto fra chi attraversa il mare, ma sarà aperta a chiunque voglia inviare da casa le sue proposte, attraverso il sito Internet 7mosse.it.

“Insieme a Oscar Farinetti, che rappresenta l’eccellenza alimentare italiana, abbiamo pensato a questa idea per smuovere le coscienze”, spiega Giovanni Soldini. “Ci sono ragioni civili alla base del nostro viaggio, che è soltanto un segnale per richiamare l’urgenza del cambiamento. Il mondo avanza e l’Italia continua a perdere terreno. E’ necessario un colpo di reni. Viviamo in un paese bellissimo, ma c’è un problema di coscienza collettiva e di tutela della cosa pubblica di cui nessuno sembra più occuparsi. Ci è rimasto poco tempo, non ce lo possiamo più permettere”, osserva il velista.

E il successo dell’iniziativa per Soldini si misurerà dalla collaborazione sul web di chi vorrà appassionarsi e condividere le proprie opinioni. Mentre i segnali dall’alto non arrivano. “Vorremmo che gli spunti per una svolta arrivassero dalla classe politica, ma questo non succede”, osserva. “Il disinteresse è trasversale, sia a destra che a sinistra. Mancano trasparenza e senso di responsabilità. Certo, anche in Francia, ad esempio, i politici non sono tutti virtuosi ma almeno i servizi per il cittadino funzionano”. Per Soldini il problema è anche radicato nella nostra società, dove il senso civico pare un valore smarrito. Viene affossato dagli interessi personali e dal disinteresse verso gli altri. Altrimenti non si spiega la prevalenza della logica nazional-popolare in cui “essere un baby pensionato è un motivo di vanto e non di senso di colpa nei confronti della collettività”. Insomma, o si diventa efficienti o ci si riduce ai margini, come sta accadendo all’Italia. “Il numero ‘sette’ che abbiamo scelto non è legato a nessun significato particolare. Ci piaceva il numero e l’idea di realizzare in fretta un cambiamento”, spiega Soldini, che non intende limitare l’esperienza alla traversata oceanica. “Oscar Farinetti vuole infatti portare il risultato del lavoro di chi è a bordo e da chi ci scrive su Internet al nostro console a New York che poi le trasmetterà a Roma”.

Buon viaggio, allora, all’Italia.

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