Saranno in presidio domani mattina alle 10 davanti alla sede di Hera in viale Berti Pichat i lavoratori della Verlicchi, che protestano contro la multiutility per il mancato allacciamento dell’energia elettrica alla fabbrica.
Molto arrabbiato Cesare Evangelisti, che su Facebook ha commentato i ritardi e convocato il presidio. “Vorrei personalmente ringraziare dal profondo del cuore Hera per questo inaspettato quanto meraviglioso regalo, passare le festività pasquali in presidio: mentre avevamo ingenuamente creduto di doverle passare in famiglia”, ha scritto infatti Evangelisti sulla pagina dedicata al presidio permanente, “Grazie veramente di cuore, siete stati fantastici, anteponendo alla inusitata disperazione di un manipolo di persone gli interessi giusti e sacrosanti dei soci di Hera, fra cui il 50 e rotti per cento di pubblico”.
L’allacciamento dell’energia elettrica è importante per gli operai, perché potrebbero attivare il sistema d’allarme e impedire che i macchinari vengano portati via dalla nuova proprietà e smobilitare così il presidio, almeno per questi giorni di Pasqua.
“Hera nega l’allacciamento delle utenze al curatore fallimentare adducendo assurdi e incomprensibili pretesti di debiti riconducibili alle gestioni pre-fallimentari, impedendoci di fatto di riprendere l’attività”, spiega Evangelisti a chi commenta la notizia tra rabbia, tanta, e delusione. Mentre Evangelisti aveva già ottenuto l’aiuto di un impiantista che aveva visitato il presidio e si era offerto di mettere mano agli impianti. “La crisi, cari signori di Hera, la mettiamo all’angolo solo se siamo uniti e compatti. Tutti, nessuno escluso”.
Il sindaco di Zola Predosa, Stefano Fiorini, ha fatto sapere che da parte di Hera ci sarebbe la disponibilità a dare credito a questa nuova fase di Verlicchi.
Gli operai della Verlicchi hanno ottenuto ieri la cassa integrazione straordinaria di 12 mesi, dopo un incontro in Provincia alla presenza del curatore fallimentare Fausto Maroncelli, Fiom-Cgil e Fim-Cisl e dell’assessore provinciale al lavoro Giuseppe De Biasi.
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