Ora che il dibattito sul deficit pubblico americano entra nel vivo, diventano ancora più evidenti le ragioni delle scelte di fondo assunte dall’Amministrazione Obama negli ultimi due anni.

Primo, non fallire: soldi ai mercati finanziari, alle banche, alle società di mutui, affinché continuino ad assicurare il credito. Soldi agli stati, che stavano fallendo (vedi la California e la Carolina del Nord).

Secondo: salvaguardare, almeno un po’, il livello occupazionale. Da qui il prestito all’industria automobilistica, ad alta intensità di lavoro dipendente.

Terzo: riduzione dei costi fissi, cioè riforma della salute.

Queste tre mosse hanno chiuso la prima fase.

Adesso inizia la seconda.

Riduzione del deficit, strutturazione del debito, qualche investimento.

Se Obama non fosse il presidente degli Stati Uniti, potrebbe essere scambiato per il liquidatore di United States Inc., il liquidatore del sistema economico americano.

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