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Con il nucleare la linea c’è

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Una delle cose che mi angoscia di più è la mancanza della linea: “oltre la linea è sbagliato, prima della linea è giusto”. La vita è complicata proprio per questo, per la mancanza di quella linea. Su ogni argomento, a ben vedere, tutti hanno ragione, o almeno una certa parte di ragione, così come il contrario. E’ come navigare nella nebbia.

Una volta tanto, però, purtroppo… la linea c’è, ed è sancita definitivamente da questa notizia: “Tokyo – Lo iodio radioattivo trovato nell’acqua marina dinanzi al reattore numero 2 dell’impianto atomico di Fukushima, in Giappone, è 7,5 milioni di volte superiore al limite legale”. La misurazione, va aggiunto, è stata fatta prima che venissero sversate in mare tonnellate e tonnellate di acqua radioattiva. C’è da supporre dunque che ora sia ulteriormente aumentata. Le conseguenze di ciò (con buona pace di Ferrara e di tutti i criminali dell’opinione pubblica e privata che sostengono che invece no, a ben vedere, il nucleare si può fare, è necessario, non è a rischio, le statistiche dicono che… e altre cazzate di questa natura), saranno enormi, per tutti, per un tempo imprevedibile.

Per una volta sappiamo con certezza definitiva e inoppugnabile quello che non dobbiamo fare e chi è che sbaglia quando sostiene il contrario. E’ definitivo, basta, chiuso qui. Chiunque parli a qualsiasi titolo di nucleare ha torto, è un irrensponsabile, qualunque sia il suo approccio, per qualsiasi motivo ne parli, qualunque dato riferisca.

L’istante in cui comprendo che mi imbatto finalmente in una piccola grande verità universale, assoluta, e per una volta posso sostenere qualcosa senza l’ala scura del dubbio a minare le mie certezze, è corroborante. Ma dura solo un secondo. La preoccupazione enorme per il mare, per la terra, per questo mondo che oggi, davvero, senza essere allarmisti, sta morendo, prende il sopravvento…

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