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Ferrara e i “30 milioni di immigrati” di D’Alema

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Scontro a distanza tra Giuliano Ferrara e il Pd, in seguito alle dichiarazioni fatte durante la puntata di Qui Radio Londra il 28 marzo su Rai 1. Il conduttore legge una dichiarazione di D’Alema sul tema immigrazione: “L’Italia per avere un buono sviluppo economico necessita di almeno altri 30 milioni di immigrati. E’ palese che si tratti di una gigantesca bestialità, considerando che il nostro Paese annovera sessanta milioni di abitanti. Ma Ferrara ci crede, anche se precisa che ha “fatto una ricerca perché gli sembrava un po’ strano”. Ma la ricerca sarà stata un po’ sommaria, se l’elefantino chiede a D’Alema: “Non crede di aver un pochino esagerato?”

Ovviamente la puntata scatena il putiferio che porta addirittura un’interrogazione al presidente della Rai da parte dei parlamentari Pd della commissione di Vigilanza, Giorgio Merlo e Vincenzo Vita. All’indomani dell’accaduto parte la rettifica all’apertura del programma e Ferrara, con il consueto tono polemico e arrogante afferma: “L’Onorevole D’Alema si è infastidito perché ieri ho detto che lui pensava che ci vogliono altri 30 milioni di immigrati in Italia”. Poi mostra il documento Pd da dove ha preso la citazione: “La precisazione è fatta, siano meno polemici e chiedano scusa loro per gli errori che fanno nei documenti ufficiali che fanno, piuttosto che prendersela con un giornalista che li legge”.

Una mia considerazione: Ferrara sostiene che “per correttezza professionale” gli sembravano strane quelle frasi e ha voluto precisarlo, ma allora perchè non ha continuato la sua “ricerca”? Possibile che io, comodamente a casa, con un pc e una semplice connessione, ho trovato in un minuto il video delle dichiarazioni esatte di D’Alema (documento probante che avrebbe dissuaso Ferrara dall’ imbastire questa penosa farsa) e un giornalista con un contratto Rai di 1,5 milioni di euro non ci è riuscito?

D’altronde, Libero è riuscito a fare di peggio, facendo assurgere questa imprecisione addirittura a titolo di un articolo su D’Alema.

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