Partiamo dalla risposta del presidente Formigoni al suo omologo pugliese Nichi Vendola. Dice il governatore lombardo: “Vendola è un miserabile”. Perché tanto malanimo? Per capire bisogna tornare alle prime ore di questa mattina, quando Vendola arriva a Milano per alcuni incontri politici. Pochi dopo le undici e trenta, parte la stoccata. Argomento: ‘ndrangheta, politica e sanità. Temi caldi dell’ultime inchieste antimafia.  “La Lombardia – dice Vendola – è la regione più mafiosa di Italia”.

Ecco, allora spiegato l’insulto. Eppure Vendola non sembra aver detto nulla di così clamoroso. Per capire basta sfogliare le ultime inchieste della Dda di Milano. Si parte con il primo luglio: la squadra mobile arresta i membri del clan Valle. Ed è già lì, tra le pieghe delle informative, che spuntano i primi legami con la politica. I pm fanno nomi e cognomi, disegnano scenari e, attraverso le intercettazioni, fanno emergere un risiko mafioso capace di infiltrarsi nei comuni dell’hinterlamd. Il 13 luglio successivo, l’operazione Infinito spariglia le carte: oltre 150 indagati solo in Lombardia, 500 affiliati, 20 locali di ‘ndrangheta. Ed è di nuovo politica. Con l’aggiunta della sanità. Chiedere a Carlo Antonio Chiriaco, ras dell’Asl pavese, finito in carcere assieme ai boss padani. Quindi, pochi giorni, fa le carte dell’operazione Caposaldo addirittura presentano gli ospedali milanesi come luoghi di summit tra boss di prima grandezza come Paolo Martino e Giuseppe Flachi.

Ecco, allora, spiegate le parole di Vendola. Lui ha solo letto i giornali nazionali degli ultimi mesi. Ecco perché senza mezzi termini, puntando il dito soprattutto sulla sanità, tirando in ballo anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Regione, Roberto Formigoni, che secondo lui sono stati tenuti fuori da un recente fatto di cronaca giudiziaria che riguardava riunioni di boss mafiosi nelle sale di alcuni ospedali milanesi. “Non abbiamo avuto la fortuna – ha detto Vendola – di vedere sui Tg nazionali i volti di Moratti e di Formigoni associati alle vicende di cronaca giudiziaria che raccontano quale sia il livello di pervasività dell’organizzazione ‘ndranghetista che controlla le Asl e ai boss che organizzano le proprie riunioni negli ospedali”. Secondo Vendola la ‘ndrangheta in Lombardia ha un un circuito di appalti che ruotano intorno a tutte le pubbliche amministrazioni di questa regione.

Ecco spiegato allora quel “miserabile” ringhiato tra i denti da Formigoni. “E’ un miserabile, lo sapevamo, lo conferma”. Vendola, prosegue Formigoni, oggi a Milano a margine della Festa del Perdono della Fondazione Policlinico “tra l’altro ripete pari pari le stesse parole di 20 giorni fa. Probabilmente è, come dire, sotto l’effetto di qualche sostanza”.

Quindi Formigoni ha alzato il tiro attaccando Vendola sullo stesos piano: quello della sanità che in Puglia da tempo è invischiata in diverse indagini. ”Risponda Vendola come mai adesso non è in galera – ha detto riferendosi all’inchiesta che coinvolge il suo ex assessore Tedesco – poi potrà dire qualcosa di una regione, la Lombardia, che è l’esempio per la sanità per tutti”. E ancora: “Piuttosto che dire sciocchezze, Vendola risponda alla domanda che gli pongo da oltre un mese: come mai il suo ex assessore Tedesco, che non è stato messo in galera soltanto perchè il Pd lo ha fatto senatore, ha detto con chiarezza che gli stessi reati commessi da lui li ha commessi Vendola? Dunque due pesi e due misure? Risponda Vendola: come mai adesso non è in galera?”.

Ancora prima che arrivasse la risposta di Formigoni, il governatore della Regione Puglia aveva tirato in ballo anche la Lega nord che “nonostante una sistematica predicazione anti meridionale, non è stata molto schizzinosa nei confronti di quei meridionali che fanno riferimento alle ‘ndrine”.

(video di Franz Baraggino)

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