Wikipedia è salva. A poche ore dai festeggiamenti per il suo decimo compleanno, che si celebreranno sabato 15 gennaio in tutto il mondo, l’enciclopedia “fatta da tutti per tutti” ha raggiunto un importante traguardo: raccogliere la cifra di 16 milioni di dollari, l’equivalente di 12,2 milioni di euro, che serviranno a sostenere il costo dei server e delle apparecchiature tecniche e a far sì che Wikipedia rimanga libera da pubblicità, almeno per un altro anno.

Una raccolta fondi da record, con quasi mezzo milione di utenti in 140 paesi che hanno sborsato, in cinquanta giorni, una media di 16 euro a persona, informati “solamente” da a un appello del fondatore Jimmy Wales posto in cima ad ognuna delle 18 milioni di voci globali. “Wikipedia – ha spiegato la vicedirettrice esecutiva di Wikimedia Sue Gardner – è l’unico grande sito della top ten di internet che resta privo di pubblicità grazie ai suoi utenti. La pubblicità e il business – ha aggiunto – non ci appartengono: noi siamo come una biblioteca o un parco pubblico”.

“Ogni volta che qualcuno mi dice che Wikipedia potrebbe generare un mucchio di soldi – le fa eco Jimmy Wales – rispondo sempre che anche la Croce Rossa potrebbe farlo, e non lo fa. Siamo un servizio pubblico, e per i prossimi dieci anni vogliamo continuare a rimanere solamente testo e immagini”.
Parlare di Croce Rossa è forse un po’ esagerato, ma parlare di servizio pubblico non lo è. Ogni utente di internet sa bene che, per cercare qualsiasi informazione su qualsiasi argomento dello scibile umano, basta inserire il termine su Google. Ebbene, in media una pagina appartenente a Wikipedia compare in ogni ricerca tra i primi dieci risultati. Wikipedia ha compiuto i suoi primi dieci anni raggiungendo molti traguardi e successi (oggi vi sono edizioni in oltre 250 lingue e 17,5 milioni di articoli che generano oltre 65 milioni di pagine Web con oltre 60 milioni di accessi al giorno), portandosi dietro anche numerose critiche, soprattutto a proposito dell’affidabilità delle informazioni. Fino a poco tempo fa parlare di Wikipedia a scuola o in sede accademica era considerato un’eresia; pian piano, grazie anche agli sforzi delle centinaia di volontari che controllano le voci, il mito della scarsa affidabilità sta sfumando, tanto che molti utenti lamentano la difficoltà di modificare o aggiungere nuove voci a causa dell’”eccessiva severità” dei moderatori. “Come in tutte le enciclopedie – spiega Wales – ci sono le pagine aggiornate, quelle non aggiornate e quelle che contengono dati non corretti, ma come tutte le enciclopedie anche noi siamo un buon punto di partenza per iniziare una ricerca”.

Il decimo compleanno verrà festeggiato in pompa magna in 111 paesi con centinaia di eventi, tutti raccolti all’interno del sito ten.wikipedia.org. In Italia il 15 gennaio sono stati organizzati un aperitivo al “Loft 21” di Milano, una passeggiata collettiva ai Fori Imperiali a Roma e una festa all’interno del complesso “Parco Città” di Vicenza.

Cosa aspettarci per i prossimi dieci anni? “Nel futuro del sito – spiega ancora Jimmy Wales – ci sono l’India, dove Wikipedia sta per aprire il suo primo quartier generale fuori dagli Stati Uniti, e l’Africa, con la grande sfida della versione in lingua swahili. Wikipedia per me – aggiunge – è la naturale evoluzione di un trend che risale all’invenzione della stampa, che all’improvviso ha permesso alle informazioni di essere alla portata economica di tutti. Noi pensiamo che in Wikipedia ognuno porti sulla tavola una briciola del proprio sapere: quella tavola, in poco tempo, si è trasformata in un banchetto”.

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