La Lega Nord a doppia cifra trova la consacrazione ufficiale in Emilia Romagna alle regionali del 2010 dove raddoppia i consensi rispetto alla tornata precedente con un incremento, come ha registrato l’Istituto Cattaneo, del 165%. Alle prime elezioni regionali in cui si presentò, nel 2000, raggiunse col candidato di centrodestra Gabriele Canè il 3,31% mentre il granitico centrosinistra di Vasco Errani aveva vinto con il 56,68%. Nel 2005 il Carroccio prosegue l’ascesa e incassa il 4,78%, ma solo nel 2010 trionfa con risultati nordici e porta alla Bernini il 13,68% dei voti.

Ottima anche la performance alle scorse politiche, quando nel 2008 con il 7,77% dei voti, le camice verdi dimostrano di avere coltivato il 4,58% della tornata precedente del 2006 e di avere rimarginato la ferita del 2001, quando ripiegarono sul 2,60%. Solo due anni fa la Lega superava così quello straordinario 7,24% del 1996, un risultato a cui il 6,39% dei consensi nel 1994 aveva gettato le basi. Ma sin dall’alba del movimento i numeri erano stati strabilianti. Infatti nel 1992 Bossi penetrava già le circoscrizioni di Parma, Modena, Piacenza e Reggio Emilia raccogliendo il 13,24% dei voti, risultati che fecero da apripista verde per Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì ancora timidamente assestate su un più moderato 6,98%. Procedendo a ritroso per capire il risultato delle ultime amministrative, alle regionali del 1990 la Lega si assestava sul 2,92% a livello regionale mentre a Piacenza correva a doppia velocità con il 4,92%. Nell’asse delle province rosse, a Modena registrava solo il 2,97% ma nella Reggio Emilia di Angelo Alessandri, segretario della Lega nord Emilia che ha portato dal 3 al 13%, era già forte con il 4,43% dei consensi. Nel 1995 aumenta sensibilmente con il 3,84% presentandosi da sola con candidato presidente Luigi Copercini, mentre la coalizione di centrodestra allora composta da Forza Italia, An e Ccd correva con Gianfranco Morra, e a Piacenza arrivò al 9,49%. Lo stesso anno in cui Rifondazione comunista faceva l’8,19% ma dove a Bettola, comune di Pierluigi Bersani, ruppe gli argini con il 14%. Per la Romagna, però, erano ancora anni lontani dall’ondata verde visto che, a Forlì e Cesena, la Lega si fermava all’1,97%.