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Altero Story e il senso del ministro per l’Ambiente

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Classe 1940, segno zodiacale vergine, titolo di studio ragioniere, professione politico. Da sempre. Altero Matteoli, uno degli attuali colonnelli di Silvio Berlusconi, è nato a Cecina (Livorno) e ha iniziato la sua carriera come segretario regionale del Msi Toscana. A seguire, invece, un tourbillon di cariche e nomine: consigliere comunale di Castelnuovo Garfagnana (Lucca) e di Livorno, dirigente e capogruppo al senato di An, due volte ministro dell’Ambiente, attuale sindaco di Orbetello, senatore e ministro per le Infrastrutture.

Di lui si ricordano le battaglie – annunciate ma mai combattute – contro i reati ambientali e gli abusi edilizi. Era il 1994 quando Matteoli disse: “Sono contrario a ogni forma di condono”. Detto, fatto: il “suo” governo approverà il condono di lì a poco. Stessa scenetta nel 2003: era contrario alla sanatoria, ma questa passò ugualmente. Sarà un caso? Chissà.

Un caso giudiziario di sicuro, invece, è la sua iscrizione nel registro degli indagati per una vicenda di presunti abusi edilizi (ma guarda un po’) risalente al 2003. Dove? A Livorno, ovviamente. L’accusa? Rivelazione di segreti e favoreggiamento nei confronti dell’ex prefetto della città. Secondo gli investigatori, il ministro l’avrebbe avvertito circa le indagini e le intercettazioni, in cui il prefetto era coinvolto, su uno scandalo di abusi edilizi all’Isola d’Elba.

La presunta fuga di notizie griffata da Matteoli avrebbe permesso agli indagati di inquinare irrimediabilmente le prove.

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