Il Fatto Quotidiano cerca di capire ogni giorno quel che succede davvero in questo strano Paese. E per non soccombere psicologicamente nel maneggiare tanto materiale molesto, ha deciso di giocare spesso sull’ironia, l’iperbole e un riso amaro che almeno salva dal cinismo. Insomma: piangere o ridere? Meglio raccontare storie, magari piccole ma significative. E che non trovano spazio sui media tradizionali.

Inauguro la serie con la vicenda di Ezio Monaco, prefetto di Caserta: ha deciso di commissariare il Comune di Camigliano perché il sindaco si rifiutava di far tornare il sistema dei rifiuti in mano ai disastrosi consorzi provinciali – come impone la legge sulla cosiddetta ‘fine dell’emergenza‘ – dopo aver raggiunto una raccolta differenziata record (65%) a Tarsu invariata (da 4 anni). Un sindaco giovane, ingegnere ambientale, che ha preferito mettere la parte la fascia tricolore piuttosto di subire le decisioni del decreto firmato Berlusconi&Bertolaso.

Ne avevo parlato sul Fatto qualche tempo fa, speravo però che un minimo di logica – se non proprio l’amor di Patria – potesse illuminare il rappresentante del Governo nella terra martoriata di Gomorra, e che si trovasse una soluzione. Invece, niente da fare. Il prefetto Monaco, anziché sostenere e proteggere l’iniziativa, assai simbolica culturalmente ma altrettanto importante sul fronte economico (la monnezza è un business, dipende dallo Stato renderlo legale o illegale), ha preferito il ruolo di Ponzio Pilato.

Poteva protestare con Palazzo Chigi, cercare una mediazione, oppure rimettere anche lui il mandato lanciando un segno forte di protesta. Perché chiaramente la legge è legge, e il prefetto la deve applicare. Ma, quando la stortura è così evidente, forse è necessario prendere il coraggio a quattro mani e fare fino in fondo il proprio dovere: proteggere davvero la Costituzione e i suoi valori.
Invece un bel timbro e via, Camigliano è ormai avviato verso lo scioglimento per eccesso di buon governo dal buon Governo Berlusconi. Non solo. L’Associazione dei Comuni Virtuosi mi fa sapere qualcosa di ancora più inquietante.

Mario Boschini, uno dei principali responsabili del movimento (apolitico, votato esclusivamente alla promozione di amministratori responsabili e impegnati nella buona gestione della cosa pubblica) mi ha scritto ieri: “Stiamo organizzando il sit-in di fronte a Montecitorio, che faremo presumibilmente tra un paio di settimane. Nel frattempo IDV al Senato e PD alla Camera hanno depositato due interrogazioni parlamentari. Ieri le Questure di mezza Italia hanno “indagato” i comuni virtuosi, telefonando e inviando pattuglie dei Carabinieri presso i comuni di Monsano (AN), Cassinetta di Lugagnano (MI) e Camigliano (CE), chiedendo informazioni sul perché della nostra annunciata (e poi rinviata) manifestazione di martedì scorso di fronte al Quirinale. La vicenda sta diventando davvero assurda e vergognosa…”.

Cari sindaci d’Italia, e del Sud in particolare: non vi venisse mai in mente di diventare troppo virtuosi: sapete già che fine farete con questo Governo.

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